Acqua: il Consorzio non aiuterà Gsp

I sindaci del Bim ammettono solo il sostegno alle opere
La sede di Bim Gsp, la società che gestisce l’acqua
La sede di Bim Gsp, la società che gestisce l’acqua
BELLUNO.
Il Consorzio Bim non interverrà per ripianare i debiti di Bim Gsp. Lo hanno deciso i sindaci dell'assemblea, riuniti per approvare il bilancio del Consorzio. L'unica apertura riguarda gli investimenti sul servizio idrico integrato, considerati assimilabili alle finalità dell'ente, ma per cifre limitate e progetti ben definiti.


L'ipotesi di un intervento da parte del Consorzio Bim era circolata nei giorni scorsi, per svariati motivi: dalla gravità della situazione che rischia di scaricarsi per intero sulle tasche dei cittadini, all'origine di Bim Gsp nata proprio in seno al Consorzio, e infine per il fatto che i soci della spa dell'acqua sono i sindaci, più o meno gli stessi che compongono l'ente.


L'assemblea ieri era convocata a Serravella per approvare il bilancio e alcune convenzioni, ma alla fine un gruppo di sindaci ha preso la parola lanciando l'idea di un'operazione di soccorso alle casse di Gsp. Tra questi, i più favorevoli erano Roger De Menech (Ponte nelle Alpi), Mario Zandonella Necca (Comelico Superiore), Ennio Vigne (Santa Giustina) e possibilista Gianvittore Vaccari (Feltre). Decisamente contrari invece Ermes Vieceli (San Gregorio), Renzo Gavaz (Agordo) e Gianni De Bastiani (Cesiomaggiore), che ammettono, piuttosto, l'idea di finanziare opere destinate al servizio idrico, così come si sostiene da anni lo sviluppo della rete del metano, diffusa in buona parte della provincia di Belluno proprio grazie al Consorzio Bim.

In ogni caso, ha fatto presente il presidente Giovanni Piccoli, la presenza economica del Consorzio Bim non potrà essere superiore ai 5 milioni di euro nel medio periodo (cioè in qualche anno), anche perché le entrate annuali del Consorzio corrispondono proprio a quella cifra. Un aiuto importante, ma certo non la copertura ad un piano d'ambito che, salvo modifiche ormai certe, prevede investimenti negli acquedotti e nella depurazione per ben 170 milioni di euro. Ma verrà tagliato a breve.


Tra le due diverse posizioni dei sindaci nel Consorzio, entrambe sensate, alla fine ha prevalso la seconda, cioè quella di escludere con decisione qualsiasi intervento finanziario a supporto del debito di bilancio di Bim Gsp. L'ente creerà invece un gruppo di lavoro per valutare il sostegno economico (in concorso o ad integrazione o altra forma) in progetti, che però dovranno essere ben dettagliati nella loro esecuzione.


«Vogliamo essere sicuri di come vengono investiti i soldi del Consorzio», è l'imbarazzante dichiarazione di più di un sindaco a fine assemblea.

Ora però il problema del debito di Gsp rimane per intero: «Non è detto che debba scaricarsi nella bolletta», dice Vieceli, «secondo me servono: interventi straordinari di Stato e Regione, rivedere il piano degli investimenti e evitare gli aumenti della tariffa».

Intanto è fissata per lunedì l'assemblea dei sindaci dell'Ato, appuntamento scottante e dove emergeranno i nodi maggiori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi