Acquabona, scatta il semaforo rosso

Per quasi un’ora la circolazione è stata bloccata. Sorvegliato anche il Ru Secco
CADORE. Apprensione ieri mattina per la frana di Acquabona a Cortina e per il Ru Secco di San Vito.


Il maltempo, infatti, non ha risparmiato nessuna area della provincia andando a colpire anche zone che sono già “sorvegliate speciali”.


Poco dopo le 10, infatti, i sensori che sono stati posizionati sulla frana di Acquabona hanno rilevato qualche movimento, facendo scattare l’allarme. Immediatamente i semafori posti nei due sensi di marcia si sono accesi sul colore rosso, impedendo il passaggio delle vetture. Ma qualche furbetto ha voluto passare ugualmente; soltanto i turisti stranieri, come da codice della strada, vedendo il rosso si sono fermati.


Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco di Cortina insieme con la polizia locale e i volontari della protezione civile, accompagnati dal vice sindaco Alverà. I tecnici hanno quindi provveduto ad eseguire un sopralluogo per capire se c’era qualche pericolo. Il primo invaso è risultato vuoto, ma in quello più sopra c’era dell’acqua mista a fango. «La strada è rimasta chiusa per circa tre quarti d’ora», precisa il neo sindaco Gianpietro Ghedina, «facendo deviare il traffico verso Auronzo. E abbiamo atteso l’arrivo del personale di Anas. Alla fine quando si è visto che non c’era pericolo la strada è stata riaperta. Anzi, gli stessi sensori hanno ritirato l’allarme, facendo diventare verdi i semafori. La circolazione non ha avuto quindi patito particolari problemi, anche se temevamo che si ammassasse tanta gente, vista la tre giorni di eventi sportivi che abbiamo accolto nella Conca. Per fortuna il sistema di sicurezza ha funzionato. Ringraziamo tutti coloro che sono intervenuti: con questo tipo di piogge battenti le zone a rischio vanno tenute sotto stretto controllo».


Attenzione massima anche al torrente Ru Secco a San Vito. «La squadra della protezione civile si è mossa subito», racconta il primo cittadino, Franco De Bon. «Due volontari si sono portati nel punto di osservazione e altri due sono andati in piazza per i controlli, come da procedura. La bomba d’acqua, per fortuna, non ha mosso nulla, non c’è stato movimento di materiale solido, ma solo di acqua con fango che è scivolata via. Anche in alto non c’è stato alcun movimento. Per sfortuna è mancato lo strumento più utile per questi fenomeni cioè il radar di monte Macaion, in manutenzione, che ci avvisa in caso di fenomeni meteorologici di questo tipo. Ringrazio i colleghi della protezione civile che sotto la pioggia battente garantiscono la nostra sicurezza».
(p.d.a.)


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