Acquedotto, arriva il verdetto
Il Tar deciderà mercoledì se potrà ripartire l’iter per realizzare il collegamento Col Coltron - Piaia
- Via Albere' e le tubazioni del nuovo acquedotto
PONTE NELLE ALPI . Tra pochi giorni si saprà quando potranno iniziare i lavori per la realizzazione della nuova rete acquedottistica Col Coltron-Piaia, a Ponte nelle Alpi.
L’opera avrebbe dovuto partire già nei mesi scorsi. Ma una ditta del comparto edile bellunese non aggiudicataria degli interventi, la Costruzioni Tollot, aveva infatti presentato ricorso al Tar del Veneto contro il provvedimento di aggiudicazione di Bim Gsp che conferiva, a luglio 2017, l’esecuzione dei lavori all’Associazione temporanea di imprese costituita dalle ditte Fontana di Belluno, Edil Costruzioni di Sedico e Anese di Concordia Sagittaria (Venezia). E il Tar, il 7 settembre, aveva accolto l’istanza cautelare contenuta nel ricorso, sospendendo quindi il provvedimento di aggiudicazione.
Quello che sarà il “destino” dell’opera sarà reso noto mercoledì della prossima settimana, data in cui verrà dibattuta la causa e assunta, da parte del Tribunale amministrativo regionale, una decisione in merito.
Nell’ipotesi di giudizio a favore di Bim Gsp si potrebbe proseguire con l’esito della gara già svolta. I lavori potrebbero quindi iniziare a marzo. Diversamente, potrebbe rendersi necessario far partire un nuovo iter di gara. In questo caso di tempi saranno più lunghi e si potrà avviare il cantiere tra aprile e giugno.
L’intervento sarà in ogni caso realizzato e resta invariato anche il finanziamento già stanziato per l’acquedotto: l’importo a base di gara era di oltre un milione e 700 mila euro.
L’opera prevede la realizzazione di un nuovo serbatoio di accumulo a Piaia, la posa di circa 3 chilometri di rete acquedottistica per completare il collegamento con il serbatoio di Col Coltron (con attraversamento della linea ferroviaria e del fiume Piave), oltre alla creazione di una nuova tratta fognaria e la realizzazione di una stazione di sollevamento per convogliare i reflui di Rione Santa Caterina direttamente al depuratore di La Nà.
Ma gli interventi a Ponte nelle Alpi rientrano in piano più ampio varato da Bim Gsp per risolvere le problematiche, da un lato, di frazioni pontalpine come Vich, Piaia, Quantin, ma anche La Secca e, dall’altro, del Nevegàl, del Castionese e di Limana. La seconda fase prevede infatti la prosecuzione della rete verso Quantin e Nevegàl, per poi scendere a Castion e Limana. Interventi per un milione di euro. Il terzo stralcio servirà a collegarsi, dal Mas, con la ramificazione di acquedotto che scende dall’Agordina, per poi arrivare di nuovo a Col Coltron. Bim Gsp, in questo caso, sta lavorando con gli espropri.
Martina Reolon
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