Ad Agordo scatta l’allarme per il laboratorio analisi
AGORDO. L’Usl accelera sul piano di riorganizzazione del laboratorio analisi dell’ospedale di Agordo. Nei giorni scorsi, infatti, durante un incontro con le organizzazioni sindacali, la direzione sanitaria ha avanzato un’ipotesi di soluzione. Che però non è piaciuta troppo alle parti sociali e ancor meno all’amministrazione comunale agordina.
Secondo quanto avanzato dall’Usl, l’unico medico presente al laboratorio analisi di Agordo sarà trasferito a Belluno, mentre alcune infermiere specializzate dovrebbero prestare la loro opera al San Martino nei fine settimana, visto che da qualche tempo il servizio nel capoluogo funziona anche al sabato. Inoltre, l’azienda sanitaria starebbe pensando anche a creare una reperibilità degli infermieri per il pronto soccorso per eseguire l’esame del sangue di base con un macchinario computerizzato, rinviando sempre a Belluno l’esecuzione di analisi più complesse e specifiche.
«Stiamo cercando di ottimizare i servizi che stiamo dando alla popolazione», chiarisce il direttore generale Pietro Paolo Faronato, «credo che l’evoluzione naturale sia verso una concentrazione dei laboratori. Ad Agordo l’obiettivo è garantire l’attività di urgenza e su questo stiamo lavorando. Quanto esposto è soltanto una delle ipotesi sulle quali ci stiamo concentrando, per ora non c’è nulla di definitivo, anche perché ogni piano lo dobbiamo condividere con le parti per utilizzare al meglio il personale».
Per il vice sindaco di Agordo, Sisto Da Roit, la proposta suona già come un campanello d’allarme. «Se vogliamo che l’ospedale di Agordo sia per acuti, il laboratorio analisi va preservato, anche se commisurato alla mole di attività. Siamo molto preoccupati per questo lento smantellamento dei servizi dagli ospedali periferici. E anche se nelle schede ospedaliere si dice che l’attività del laboratorio analisi è garantita in ambito aziendale, questo non significa che devono togliercelo. Di queste iniziative informerò gli altri sindaci della vallata, anche perché sto ricevendo diverse segnalazioni da parte dei cittadini per altri problemi sulla sanità», conclude Da Roit. (p.d.a.)
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