Ad Agrimont il futuro della montagna
LONGARONE. Apertura con ottimismo per la 35ª edizione di Agrimont a Longarone Fiere, che ha totalizzato il tutto esaurito per quanto riguarda gli espositori.
«C'è uno stato d'animo positivo», dice il presidente dell'ente fiere Oscar De Bona, «basta dire che abbiamo occupato tutti gli spazi disponibili: davvero un bel segnale per questo periodo».
L'agricoltura e l'allevamento nei nostri territori si confermano vivi e vivaci, come dimostrato dalla ricca offerta della nostra fiera, con prodotti e attrezzature, ma anche momenti culturali e formativi, grazie al consolidato legame con l'istituto agrario “Della Lucia” di Feltre. Spazio anche a convegni, tra cui quelli sul gelato artigianale, con la seconda giornata europea prevista il 24 marzo: «A questo proposito», dice De Bona, «da sottolineare il connubio con il prosecco trevisano, che unisce due filiere di prodotti tipici che si mettono insieme per avere ancora più forza».
Insomma, ci sono tutte le carte in regole per un’iniezione di fiducia: «Dobbiamo puntare sempre di più sulla cura del territorio e la valorizzazione del turismo. L’ultimo caso, con l’apertura di un’attività agricola da parte di due giovani di Anzù, ci dimostra che quella che abbiamo intrapreso è la strada giusta».
Presente all’inaugurazione l'assessore regionale all'agricoltura Franco Manzato, che ha illustrato le novità e le opportunità fornite dal prossimo piano regionale di sviluppo rurale 2014-2020: «Nei prossimi anni ci saranno grandi investimenti», ha detto Manzato. «Questa è forse l'ultima grossa opportunità che ci viene data dai fondi dell'Europa. Abbiamo presentato 35 proposte (una notevole riduzione e concentrazione rispetto alle 140 di qualche anno fa): le nostre priorità sono rappresentate dalle aziende agricole, lo scopo è dare risorse ai privati per curare meglio il territorio. Questa sarà una svolta importante che cambierà radicalmente il nostro punto di vista».
Poi c'è il progetto di dimezzare i gruppi di azione locale (Gal) dagli attuali 14 a soli sette-otto, «con l'attenzione per quei territori che possono ancora crescere molto, ovvero il basso Veneto e la montagna. Infine, i bandi a favore di giovani, cooperative e promozione delle eccellenze venete in tutto il mondo. Anche Belluno sarà valorizzato, basti pensare ai prossimi eventi in programma in Cansiglio, che porteranno visitatori anche dall'estero».
A margine si è svolta anche la presentazione del libro “Sapori e saperi delle Dolomiti” con l'autrice Serena Turrin e il direttore di Lattebusche Antonio Bortoli, che ha contributo a realizzare il testo volume insieme al Centro Consorzi. La pubblicazione ha lo scopo di valorizzare e far conoscere i numerosi prodotti tipici della nostra provincia, tanti di questi dotati di certificazioni e riconoscimenti nazionali e internazionali.
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