Addio a Francesco Saverio Donazzolo per trent’anni anima di Lattebusche

È stato il primo presidente agricoltore di professione. Il suo successore Guerriero: «Perdiamo una figura carismatica»



È stato per oltre trent’anni il presidente di Lattebusche, è stato il primo presidente agricoltore impegnato in prima persona nella fatica quotidiana del lavoro dei campi e della stalla, ma soprattutto è stato l’innovatore lungimirante che ha portato la cooperativa di Busche da realtà locale ad azienda di primo piano nel panorama lattiero-caseario regionale e non solo.

Francesco Saverio Donazzolo, 86 anni, presidente onorario dell’azienda di cui è stato per tre decenni il motore infaticabile, si è spento ieri pomeriggio all’ospedale di Feltre dove era ricoverato da qualche giorno.

Sposato con Andreina Zallot con cui viveva a Sega Bassa di Pedavena, padre di tre figli – Diego, presidente provinciale di Confagricoltura, Cristina e Fabiola – Francesco Saverio Donazzolo era conosciutissimo per il ruolo centrale avuto nella crescita di Lattebusche dagli anni Settanta al nuovo millennio.

«Abbiamo lavorato assieme per oltre trent’anni», lo ricorda commosso il direttore di Lattebusche, Antonio Bortoli, «in un rapporto di collaborazione strettissimo, in cui pur nel rispetto dei ruoli diversi di presidente e di direttore la fiducia reciproca era grandissima. Un uomo con una tempra eccezionale, che ha avuto una vita intensa e ricca di grandi soddisfazioni».

Una personalità carismatica, quella di Francesco Saverio Donazzolo, che gli ha conferito un ruolo di primo piano nell’agricoltura bellunese.

«Una persona straordinaria per il mondo agricolo bellunese, in cui ha avuto il ruolo di innovatore», lo ricorda infatti ancora il direttore Bortoli. «È stato nominato presidente del consiglio di amministrazione nel 1977 è stato il primo presidente che ha fatto in prima persona la professione dell’agricoltore. Tanto che veniva in latteria dopo aver fatto il lavoro nella sua azienda agricola. Ed è stato una persona di grande sostanza, coraggiosa, in grado di guardare avanti, di impostare la crescita di Lattebusche e con il quale ho avuto un rapporto straordinario».

Un legame profondo con l’azienda – di cui era presidente onorario dopo aver lasciato nel 2008 la guida operativa – mai venuto meno.

«È un momento doloroso», gli fa eco Auguro Guerriero, l’attuale presidente di Lattebuche che proprio da Donazzolo ha ricevuto il testimone. «Francesco Saverio Donazzolo impersona la storia di Lattebusche, per noi tutti che ne facciamo parte è stato quello che l’ha fatta crescere fino alle dimensioni attuali. Non era un socio fondatore, ma è entrato comunque in Lattebusche nei primi anni ed è stato lui, assieme ad altre persone, a creare quello che è adesso è Lattebusche».

Sono dunque parole di amarezza e dispiacere, quelle del presidente Guerriero, per la perdita di un protagonista della storia dell’agricoltura del territorio feltrino e bellunese.

«Io sono entrato nel consiglio di Lattebusche nel 1992», ricorda, «e da allora sempre avuto rapporti diretti con Francesco Saverio Donazzolo, praticamente per tutta una vita. È stato sicuramente un uomo molto carismatico, una figura imponente anche all’interno del consiglio di amministrazione, che i soci di Lattebusche hanno sempre amato in maniera profonda. Anche i soci da fuori provincia, provenienti dalle fusioni delle fusioni che abbiamo fatto negli anni Novanta, hanno sempre visto in Donazzolo la figura carismatica di Lattebusche».

«Vedremo al più presto», spiega il presidente Guerriero, «quali iniziative promuovere per ricordarne la figura». —



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