Addio a padre Aldo Trento: il sacerdote di Sovramonte è morto in Paraguay

Il gesuita aveva 77 anni ed era malato da tempo. Il fratello Guido: «Non aveva paura di morire, aspettava di ricongiungersi al Signore»

Laura Milano
Padre Aldo Trento, il missionario in Paraguay originario di Sovramonte
Padre Aldo Trento, il missionario in Paraguay originario di Sovramonte

Padre Aldo Trento è  morto in ospedale a 77 anni, a San Rafael, la città del Paraguay che gli aveva riconosciuto la cittadinanza onoraria. Ne ha dato la triste notizia, con una dichiarazione sull’operato del missionario di origini sovramontine, il sottosegretario di Stato alla Giustizia, senatore Andrea Ostellari: «La scomparsa di padre Aldo Trento, sacerdote veneto missionario in Paraguay, mi addolora profondamente. Padre Aldo è stato un gigante della carità in un’epoca di egoismo e utilitarismo sfrenato. Attraverso la sua opera, ha testimoniato che la vita ha sempre valore e che nessuna persona può essere considerata materiale di scarto, per quanto dolente e malato sia il suo corpo. La sua missione ora è compiuta, ma il suo esempio vive e vivrà ancora. Mi stringo nel dolore attorno alla grande compagnia dei suoi amici, che sapranno affrontare questo momento difficile con speranza, come padre Aldo ha insegnato ai suoi malati».

 

Padre Aldo tre anni fa aveva avuto problemi di natura cardiaca che erano stati inquadrati clinicamente in Italia, ed era stato seguito anche a Feltre, ma era voluto ripartire quanto prima per l’America Latina con il suo protocollo, le sue prescrizioni, le sue medicine. Nonostante le continue ricadute, non si è mai arreso all’idea di un ritorno definitivo al suo paese di origine, accanto ai familiari, nel luogo degli affetti di origine perché il suo cuore, ancorché più fragile, ha continuato a pulsare nella terra dalle mille sfide e dai risultati ottenuti in quarant’anni di missione. Da lui è andato il fratello Guido in febbraio e in maggio di quest’anno, quando era stato ricoverato in Rianimazione e pareva che non ne sarebbe uscito vivo.

Padre Aldo Trento accoglie papa Bergoglio in visita alla sua parrocchia di San Rafael in Paraguay, nel 2015
Padre Aldo Trento accoglie papa Bergoglio in visita alla sua parrocchia di San Rafael in Paraguay, nel 2015

«In quell’occasione l’ho salutato», racconta Guido con la voce rotta dall’emozione e dal dolore. «Lui mi ha rassicurato che non aveva paura di morire, anzi agognava di congiungersi al Signore. Ci siamo lasciati così. Aldo è uscito dalla Rianimazione ma poco dopo hanno dovuto provvedere all’alimentazione artificiale perché non poteva più farcela da solo. Ci sentivamo costantemente, lui è rimasto lucido, consapevole e consolante con me e con i nostri fratelli di cui era primogenito, ed eravamo d’accordo che il 13 gennaio lo avrei raggiunto. Non c’è stato il tempo. Questa mattina ha avuto un arresto cardiaco. Mi consola il fatto che il trapasso sia stato lieve e che sia stato amato e accudito dalla sua gente».

 

Un prete di grande coraggio che ha fatto la sua prima esperienza nel carcere di Salerno di cui era cappellano, poi è partito alla volta del Nord, a Voghera, per avvicinarsi successivamente a casa, a Faller di cui era originario, insegnando per parecchi anni al liceo scientifico di Feltre. La sua vocazione era quella del missionario in mezzo agli indios per i quali, in collaborazione con altri colleghi, sono state costruiti scuole di ogni ordine e grado, da quella per l’infanzia agli istituti tecnici superiori, ospedali, case famiglia per giovani in recupero dalla tossicodipendenza, centro di aiuto alla vita per ragazze madri, case di riposo per le persone anziane non più autosufficienti, persino una banca per la povera gente.

 

Padre Aldo , racconta il fratello Guido, declinava il suo operato sul progetto dei Gesuiti e aveva recuperato, con tanto di pubblicazioni entrate anche nei programmi scolastici, la cultura Guaranì. E ha potuto contare sulle abilità di questa popolazione – che ha grande attitudine per la manualità fine e per l’edilizia – per creare delle squadre e fare lavori importanti in economia diretta.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi