«Adesso si interri anche in Valbelluna»
Visto il risultato ottenuto a Cortina e Auronzo, Massaro pretende si riveda il progetto su Belluno
BELLUNO. «L’interramento è imprescindibile, in Valbelluna». Il sindaco del Comune capoluogo, Jacopo Massaro, è soddisfatto per il risultato ottenuto dai Comuni di Cortina e Auronzo: la nuova linea elettrica che Terna realizzerà fra Somprade e Zuel sarà interamente interrata. Nessun cavo aereo metterà in pericolo le operazioni di soccorso in montagna, nessun traliccio si metterà - visivamente - fra i turisti e le Dolomiti. Ma se da un lato Massaro sorride, dall’altro rimane preoccupato. Il progetto che riguarda la media valle del Piave, e anche il comune di Belluno, prevede tralicci e cavi aerei. Scavalcheranno il Piave (in più punti), lambiranno le case di Andreane.
Massaro resta fermo sulla posizione che ha assunto da tempo: «Bisogna interrare anche qui. Altrimenti faremo ricorso contro quest’opera», annuncia. «Non si può che esprimere soddisfazione per la soluzione adottata da Terna ad Auronzo e Cortina, soddisfazione per il nostro territorio provinciale, così fragile (anche sotto il profilo del paesaggio) da meritare un’attenzione e un rispetto particolari. Sia per quanto riguarda il tema ambientale che per quello della salute e del paesaggio. Una soluzione, per altro, individuata in tempi molto rapidi: segno che una progettazione e una concertazione fatte nella maniera corretta portano a buone soluzioni per il territorio. E mettono al riparo da contenziosi. Questa modalità di rapporto con il territorio dovrebbe essere usata sempre, dovrebbe essere normale, ma per quanto riguarda il progetto che interessa anche il nostro territorio le cose non sono andate proprio così. Quella del ricorso per noi è una strada ormai tracciata, perché vogliamo assolutamente impedire la realizzazione di quest’opera, così impattante per il comune di Belluno. A meno che l’intervento non venga riprogettato: a quel punto si riaprirebbe la concertazione».
Massaro lo dice da tempo: la linea va messa sotto terra, e sotto il Piave. Terna replica che si rischiano blackout, in caso di guasti sulla linea, perché i tempi di ripristino sarebbero più lunghi. «Basta interrare due linee», ribatte a sua volta Massaro. «Costa di più? Me ne rendo conto. Ma l’infrastrutturazione del territorio viene coperta dalle bollette elettriche, una quota serve proprio a pagare i lavori sulla rete. Per non dire, poi, che da noi Terna utilizzerebbe armature dei tralicci a 380 kV, anche se cavi per il passaggio del 220 kV. Altra scelta a nostro avviso priva di logica. Servono tralicci più adeguati per sopportare le intemperie, la neve, il ghiaccio? Interrando le linee non ci sarebbero più problemi in inverno».
In montagna la scelta è stata fatta. Massaro si augura che analoga decisione venga presa per la Valbelluna: «L’interramento è imprescindibile anche da noi», conclude il sindaco. «La nostra posizione l’abbiamo detta, in tutti i modi. Visto che non paiono esserci aperture, stiamo già lavorando per preparare il ricorso e bloccare la realizzazione di quest’opera».
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