Adsl, le frazioni scoperte chiedono risposte

De Moliner (PD) solleva il problema di Bolzano Bellunese, ma ci sono disagi anche a Levego

BELLUNO. Centrali sature e zone non cablate. L'adsl, in molte frazioni di Belluno, resta un miraggio. E dove arriva, le velocità di connessione non sono neanche lontanamente paragonabili a quelle promesse dalle compagnie telefoniche.

Il problema torna di attualità grazie all'interrogazione presentata dal consigliere del Pd Roberto De Moliner, che affronta il caso di Bolzano Bellunese: «Quella centrale non fornisce un servizio adsl, ma un sistema che ha un limite di velocità di 640 kb», spiega De Moliner. «Inoltre è satura, quindi non può soddisfare richieste di nuovi allacciamenti, andando a penalizzare non solo i cittadini che risiedono nella zona, ma anche le imprese. Coloro che attualmente sono collegati pagano per un servizio pieno, 7 mega, pur navigando a velocità nettamente inferiore (ovviamente informati di questa situazione all’atto di stipula del contratto)».

Il problema affligge anche Levego. I residenti potrebbero allacciarsi alla centralina di Castion, ma anche questa è satura e non consente nuovi contratti. A Giamosa l'adsl arriva, ma si naviga a velocità nettamente inferiori ai 7 mega.

De Moliner, dunque, suggerisce «la realizzazione di una rete wi-fi civica, per dare un servizio di adsl a tutte le zone attualmente non servite», e chiede se, a seguito di una lettera inviata a gennaio dall'allora assessore Da Rin Zanco alla Telecom, «ci siano sviluppi in merito al potenziamento della centrale di Bolzano Bellunese, se l'amministrazione ha avuto dei contatti con Telecom Italia per potenziare la banda larga in comune e se è intenzione dell'amministrazione ampliare la rete civica wi-fi».

Il sindaco Massaro aveva già lanciato un paio di mesi fa l'idea di estendere la rete wi-fi, attiva in centro storico, in altri punti chiave, ma bisogna fare i conti con le risorse a disposizione. «Stiamo anche lavorando al progetto “Smart town”, che ci permetterebbe di ridurre le spese per l'illuminazione pubblica facendo diventare ogni punto luce un hot spot», spiega Massaro, «ma anche in questo caso bisogna verificarne la fattibilità, perché è un progetto piuttosto costoso. Dovrebbero uscire dei bandi, però».

Ci sarebbe anche un progetto statale per ridurre il digital divide cablando tutte le zone che, ad oggi, non sono raggiunte dal servizio adsl. Belluno si trova nella seconda tranche di interventi «ma la prima non è ancora partita, e non si sa neanche se è finanziata», conclude Massaro. (a.f.)

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