Adunata di Milano: le tre sezioni sfilano separate per l’ultima volta

Già dal raduno triveneto degli alpini a Tolmezzo formeranno  una unica bandiera tricolore. Salvini: «Ripristino della leva»



Guardiamoli bene, oggi in tivù, verso mezzogiorno. Gli alpini della Cadore, di Belluno e di Feltre – maglie rosse, bianche e verdi – sfileranno per l’ultima volta distaccati. «Ma il tricolore non può che essere unito». E quindi? «Dal prossimo raduno triveneto di Tolmezzo, in giugno, i tre gruppi si cuciranno e formeranno un’unica bandiera».



Ad anticiparlo è Lino De Prà, uno dei 3 mila alpini della provincia. Un’operazione simbolica, che testimonia, una volta di più, la tensione verso l’unità. Oggi, però, le penne nere delle Dolomiti, marceranno divise, perché gli uomini della protezione civile sfileranno in testa al corteo del terzo raggruppamento. Saranno i primi ad arrivare in piazza Duomo, immediatamente dopo le 12. E in testa ci sarà anche l’alpino Gianpaolo Bottacin, assessore regionale della Protezione civile.



«Sarà l’occasione per dire un sincero grazie – anticipa – agli alpini che hanno partecipato all’emergenza e alla prima ricostruzione della tempesta Vaia. Hanno donato, si pensi, 5 mila giornate di lavoro, ben 40 mila ore. Se abbiamo fatto presto e bene, è anche compito loro». In un messaggio all’Ana, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha infatti espresso ieri pomeriggio «il ringraziamento della Repubblica per i valori tramandati e per l’impegno senza riserve svolto in campo sociale e nell’ambito dei dispositivi di protezione civile».

Un grazie, quello di Bottacin, che verrà rilanciato dal presidente Luca Zaia. «Ecco perché – condivide Angelo dal Borgo, il presidente della sezione di Belluno– vogliamo il ripristino della leva». Appunto, la mini naja. È stata rilanciata ieri dal vicepremier, Matteo Salvini, nella visita compiuta alla cittadella militare installata in centro.

«C’è già un progetto di legge della Lega depositato da tempo – ha detto il vicepremier Matteo Salvini – con l’opzione servizio militare o civile, uno può scegliere con nozioni di protezione civile, pronto intervento, antincendio. Quindi, non per fare la guerra ma per essere operativi e svegli come quando c’è un terremoto».

Oggi alla sfilata ci sarà anche il ministro della Difesa, Trenta, che non è favorevole alla nuova leva. Alla domanda se pensa che la proposta sarà sostenuta anche dal M5S, Salvini ha risposto: «Temo che siamo gli unici a sostenerla però ci riproviamo». «Io feci 12 mesi da fante – ha ricordato Salvini -. Magari 12 mesi oggi no, però sei mesi con nozioni di pronto soccorso, protezione civile e pronto intervento, magari nel Corpo degli Alpini, servirebbe a molti ragazzi e a molte ragazze per imparare rispetto, sacrificio, disciplina, onore, sudore e fatica. Quindi, ci riproveremo».

Due giovani lo hanno contestato. «Buu, vergogna, noi il servizio militare non lo vogliamo. Ci serve un altro tipo di educazione», gli hanno urlato i due, prima di essere identificati dalla polizia. Una mini naja di supporto non dispiacerebbe neppure alle forze armate già in campo, come il 7° Reggimento Alpini di Belluno, che oggi sarà rappresentato ai massimi livelli.

E tra i bellunesi non mancherà certamente la commozione quando, girandosi, vedranno sfilare, immediatamente alle loro spalle, la sezione Ana di Vittorio veneto, con il reparto Salmerie. No, Iroso, l’ultimo mulo della Cadore, non ci sarà, è morto il mese scorso. Ma ci saranno altri quattro muli.

E ci sarà anche la bandiera delle Olimpiadi 2026 che porteranno le sezioni del Cadore e di Verona, per fare memoria di un importante traguardo che Milano e Cortina vogliono raggiungere. —
 

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