Aereo caduto, 4 anni di silenzi, Zoldo Alto scrive a Napolitano
Il sindaco di Zoldo Alto, Roberto Molin Pradel al presidente della Repubblica: "E' tutto ancora in alto mare. Malgrado gli accordi presi in diverse riunioni tra l’amministrazione e gli enti preposti nulla di concreto è avvenuto. Sembrava che ci fosse un progetto ma è rimasto tale"
I resti dell’F-16 caduto a Soramaè di Zoldo Alto nel 2007 Ancora nessun risarcimento al paese
ZOLDO ALTO
. Quattro lunghi anni di silenzio. Tanti ne sono passati da quando un F16, un aereo dell'Usaf della base di Aviano precipitò per problemi tecnici a circa 150 metri dal centro abitato di Soramaè di Zoldo Alto, fortunatamente senza coinvolgere gli edifici e la popolazione.
Così il sindaco di Zoldo Alto, Roberto Molin Pradel ha deciso di scrivere una lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per denunciare che le promesse sono state disattese. «Dopo quattro anni dall'incidente», dice il sindaco di Zoldo Alto Roberto Molin Pradel, «è tutto ancora in alto mare. Malgrado gli accordi presi in diverse riunioni tra l'amministrazione comunale e gli enti preposti nulla di concreto è avvenuto. Sembrava che ci fosse un progetto ma è rimasto tale. Abbiamo, quindi, pensato, di comune accordo con l'avvocato Maurizio Paniz, di inviare una lettera al presidente della Repubblica. Era il 18 settembre 2007, quando un aereo dell'Usaf della base di Aviano precipitò per problemi tecnici a circa 150 metri dal centro abitato di Soramaè di Zoldo Alto, fortunatamente senza coinvolgere gli edifici e la popolazione. Il Comune e la popolazione si mobilitarono per dare supporto all'Usaf nonostante lo sgomento per quanto accaduto e per la scampata tragedia. «Il caccia F-16», si legge nella lettera, «arrecò danni ad una zona boscata di proprietà della Regola Grande di Mareson, inquinando il terreno circostante, sia con il combustibile che con altre sostanze presenti sul velivolo».
L'Aeronautica Militare e l'Usaf intervennero successivamente per rimuovere i soli rottani dell'aereo. «Ora», mette in rilievo il sindaco, «a distanza di 4 anni dall'incidente, nonostante le tante richieste scritte inoltrate, gli incontri ed i sopralluoghi effettuati e gli innumerevoli contatti avuti con i diversi funzionari che si sono succeduti nella trattazione della pratica, la situazione del sito è rimasta immutata. Nessun intervento è stato eseguito. L'area contaminata non è stata bonificata e nessun indennizzo è stato ancora corrisposto».
Solo un intervento dall'alto potrebbe sbloccare la situazione. «Un suo intervento», dice il sindaco rivolgendosi al presidente Napolitano, «che mi permetto di sollecitare, sarebbe non solo utile e prezioso, ma a mio giudizio, ormai indispensabile, per sensibilizzare gli organi competenti a definire una situazione che si trascina, con inerzia, da anni. La nostra comunità non pretende nulla di più di quanto le spetta: bonifica della zona nel rispetto della normativa vigente ed indennizzo per i danni patiti e per le risorse di uomini e mezzi, impiegate nei giorni successivi al sinistro per dare supporto all'Usaf».
Chissà se l'accorato appello della comunità zoldana al capo dello stato sortirà l'effetto sperato: di anni in fin dei conti ne sono trascorsi parecchi.
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