Aeroporto, parte il progetto definitivo
L’Enac ha approvato il 95% del “preliminare”, indicando alcune linee guida. Carbonera: «Tranquilli, i conti tornano»
CORTINA. Cortinairport procede con la realizzazione del progetto definitivo per riaprire l’aeroporto Sant’Anna di Fiames. L’Enac ha dato un parere positivo al preliminare inviato dalla cordata di imprenditore guidata dal pilota Fabrizio Carbonera. «L’Enac ha sostanzialmente avallato il 95% del nostro progetto», spiega Carbonera, «e ci ha indicato alcune linee guida da seguire per realizzare il progetto definitivo. Innanzitutto ha stabilito che a Fiames possa nascere un general aviation airport, che segue regole valide a livello mondiale sull’aviazione, e non una aviosuperficie. Ha poi avvallato l’idea che il sito venga utilizzato da aerei con un massimo di 19 posti. Numero che poi potrà essere ampliato in futuro in base all’evolversi delle normative».
Sono due gli sviluppi che secondo Cortinairport dovrà avere lo scalo di Fiames. Uno inerente il trasporto di passeggeri e per questo si utilizzano appunto aerei da 12 a un massimo di 19 posti; l’altro inerente gli aerei privati.
«Si tratta di macchine che costano dai 10 ai 15 milioni di euro l’una», precisa Carbonera, «e che vengono usate da persone che ne hanno la disponibilità per raggiungere le loro mete di villeggiature. Questi velivoli atterrano a Olbia o a Saint Moritz quotidianamente, noi puntiamo a far sì che arrivino anche a Cortina. Il mix di questi due tipi di aviazione determinerà la sussistenza economica dell’intera operazione. Con il progetto definitivo daremo anche le cifre, ma posso assicurare che i conti tornano. Basti pensare che il maggior investitore del nostro progetto è Bruno Zago, titolare di 24 aziende, con un fatturato di 450 milioni di euro, che sa il fatto suo. Io capisco le perplessità del sindaco Ghedina e di altri, ma sino a che non avevamo i pareri dell’Enac non potevamo procedere con il progetto definitivo».
Il documento verrà poi presentato al Comune e alle Regole d’Ampezzo entrambi proprietari dei terreni che serviranno al nuovo aeroporto. «Dovrà in definitiva decidere Cortina se vuole diventare il punto di riferimento per un turismo importante e d’élite», continua Carbonera, «noi come abbiamo fatto sino ad ora andremo avanti a dialogare con tutti. Ritengo infatti che il confronto sia fondamentale per chiarire i dubbi. Cortina deve capire che oggi la gente non si accontenta del panorama, ma vuole servizi di qualità. Una delle poche cose che i ricchi non possono comprare è il tempo e noi con l’aeroporto in sostanza venderemo il tempo, perché oggi da Milano a Cortina ci si impiega 6 ore, con l’aero ci vorranno 45 minuti».
L’obiettivo principale è infatti quello di accorciare i tempi che oggi si impiegano a raggiungere Cortina in auto o in treno. Volando sui cieli dolomitici, si potrà, a detta di Cortinairport, raggiungere Milano in 45 minuti, Roma in 75, Montecarlo in 65, Monaco in 50. «Per riaprire l’aeroporto serviranno tra i 10 e i 15 milioni di euro», conclude Carbonera, «ma i soldi ci sono già. Abbiamo richieste da ogni parte del mondo, per investire nel nostro progetto. In prima linea c’è Bruno Zago, imprenditore trevigiano, “re della carta”, che metterà la quota principale, ma poi ci son tanti altri finanziatori. Noi vogliamo per il 2021, far tornare Cortina la vera Regina delle Dolomiti, raggiungibile in poco tempo».
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