Affitti a canone agevolato per i giovani di Belluno

Affidati all’Ater 25 alloggi da dare ai ragazzi per emanciparsi. Massaro: «Contrastiamo lo spopolamento del centro e aiutiamo gli under 40»
problemi abusivi nel condominio popolare in via lungardo
problemi abusivi nel condominio popolare in via lungardo

BELLUNO. Appartamenti a prezzi modici per i giovani bellunesi. Parte il piano per tornare a popolare il centro della città. Si chiama “Vivi Belluno” il progetto pensato dall'amministrazione Massaro per dare una risposta a un'esigenza particolarmente sentita dai giovani: l'emancipazione. Difficile lasciare la casa dei genitori quando ci si barcamena fra lavori precari, contratti a tempo determinato e affitti che rimangono proibiti quando il reddito non è stabile. Le conseguenze di questa situazione sono due: da un lato i ragazzi non riescono ad emanciparsi, dall'altra le case restano sfitte e il centro si svuota.

Massaro e la sua squadra hanno messo in piedi un progetto che mira a invertire questa tendenza. «Siamo partiti da una problematica importante, quella del continuo spopolamento dei centri storici», spiega il sindaco. «Abbiamo incrociato questo fenomeno con quello della rigenerazione urbana, cioè del far rivivere immobili inutilizzati, recuperandoli e non facendoli rimanere vuoti, e abbiamo iniziato a creare “Vivi Belluno”».

Il Comune ha lavorato su tre settori: il patrimonio pubblico, quello residenziale e quello commerciale privato. Nella giunta della settimana scorsa è stato dato avvio al primo intervento, quello legato al patrimonio pubblico: «Abbiamo approvato la modifica della convenzione con l'Ater, con la quale affidiamo all'azienda territoriale per l'edilizia residenziale la gestione di venticinque alloggi di proprietà comunale», continua Massaro. «Alcuni di questi alloggi si trovano in via Santa Maria dei Battuti, altri in via Lungardo. L'Ater li gestirà secondo i parametri che il Comune fornirà, al fine di farli abitare dai giovani del nostro territorio».

Otto appartamenti saranno orientati ad una gestione sociale, per la prevenzione delle nuove povertà; i restanti diciassette avranno canoni di affitto fortemente agevolati per permettere anche ai ragazzi giovani, che non guadagnano a sufficienza per permettersi una casa, di andare a vivere da soli. A un passo dal centro della città. Il progetto si rivolge a persone fino ai quarant'anni, perché non mancano casi di persone costrette a rimanere a vivere con i genitori anche a trent'anni o più.

«Non si tratta di una misura sociale», puntualizza il sindaco, «questi appartamenti non sono dedicati a persone seguite dai servizi sociali o in condizioni di difficoltà. È un modo per aiutare i nostri giovani a costruirsi una vita e per ripopolare il centro». Il progetto si concretizzerà dopo l'estate.

Contemporaneamente Comune e associazioni di categoria stanno lavorando al secondo filone di questo progetto: il riutilizzo degli immobili commerciali oggi sfitti. «Stiamo lavorando con Ascom, Appia e Confartigianato per trovare un accordo con i proprietari che consenta anche in questo caso di abbassare i canoni di affitto. Solo così potremo agevolare chi intende aprire un'attività, e che oggi fatica a farlo anche perché le spese sono troppo alte», aggiunge il sindaco.

Il terzo e ultimo passaggio di questo percorso prevede il coinvolgimento dei proprietari delle abitazioni in centro storico. Anche a loro si chiederà di abbassare gli affitti, il Comune metterà sul piatto sconti sulle imposte ma ci vorrà ancora del tempo per concretizzare questa fase di “Vivi Belluno”. «Fin da quando mi sono insediato ho lavorato per una città più viva», conclude Massaro. «Abbiamo puntato sul turismo ma senza dimenticare chi a Belluno vive e vuole continuare a farlo. Con questo progetto mettiamo sul tavolo un'occasione di realizzazione personale per i giovani».

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