Agenzie interinali a rischio pronti gli emendamenti
BELLUNO
Migliaia di contratti a termine da stabilizzare. Il Decreto Dignità rischia di mettere in ginocchio le agenzie interinali. Sono molti gli aspetti del provvedimento che non convincono il deputato di Forza Italia Dario Bond. Il decreto è entrato in vigore il 14 luglio, ma andrà in aula giovedì per avviare l’iter di conversione in legge. Gli emendamenti presentati sono oltre diecimila, cinquecento sono stati elaborati da un gruppo di lavoro veneto di cui fa parte anche Bond.
Il deputato punta l’attenzione su alcuni punti: eliminare le causali, incentivare il lavoro in somministrazione (ovvero quello fornito dalle agenzie interinali), riportare la durata dei contratti a termine ad un limite massimo di 36 mesi, predisporre un albo di stabilizzazione per gli insegnanti non laureati ed estendere l’utilizzo dei voucher a tutti i settori nei quali vi siano picchi di lavoro dovuti alla stagionalità.
«Nel decreto ci sono degli aspetti buoni, come l’eliminazione della pubblicità per il gioco d’azzardo, ma sulla lotta alla precarietà sarebbe un autogol», spiega Bond.
«Inserire le causali nei contratti di lavoro rischia di fare aumentare i contenziosi, che negli ultimi tre anni si sono ridotti dell’85%», continua. «Significa anche generare paura nel datore di lavoro, e quindi, di fatto, creare meno lavoro». Chi farebbe un contratto in queste condizioni? Si chiede il deputato forzista. «Con il DL Dignità si creerà altro precariato, perché è previsto il rinnovo del contratto a termine, dopo il primo di 12 mesi, solo per ulteriori 12 mesi, ma ammettendo solo due tipologie di causali».
Bond ha preparato due emendamenti: per eliminare le causali e per riportare la durata dei contratti a termine ad un massimo di 36 mesi (come era prima dell’entrata in vigore del decreto Dignità).
Sono trecento, in provincia di Belluno, gli insegnanti che hanno solo il diploma e non una laurea. L’emendamento di Bond prevede la costituzione di un albo di stabilizzazione, per mettere al sicuro i loro posti di lavoro.
Vanno estesi, secondo Bond, a tutti i settori nei quali si hanno picchi di lavoro dovuti alla stagionalità. Dunque non solo al mondo dell’agricoltura e del turismo, ma anche, per esempio, agli esercizi pubblici che possono aver bisogno di un lavoratore in più nel fine settimana, solo per qualche ora al giorno. «Vanno considerate le esigenze dei territori e del mondo del lavoro», segnala il sindaco di Seren Dario Scopel.
«Si lavori sul controllo contro l’abuso di questo strumento, che era e resta utilissimo per chi ha bisogno di un reddito integrativo», aggiunge il consulente del lavoro Michele De Bacco, che ha dato supporto per gli emendamenti.
«Il rischio è che debbano stabilizzare immediatamente migliaia di contratti a termine», segnala De Bacco. «I contratti a termine e in somministrazione offrivano tutele ai lavoratori: questo decreto è sbagliato, pur partendo da un’idea pregevole che è quella di combattere la precarietà. Io penso ci farebbe fare un salto all’indietro di 50 anni». —
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