Aggredisce il guardapesca ad Alano di Piave: denunciato
ALANO DI PIAVE . Ha reagito in malo modo alla contestazione di una guardia volontaria del Bacino di pesca e, invece di cavarsela con un semplice verbale amministrativo, ora deve fare i conti con una serie di accuse penali.
I carabinieri della stazione di Quero hanno infatti identificato e denunciato a piede libero un 24 enne trevigiano che il 17 settembre scorso, in riva al Piave ad Alano, aveva dato in escandescenze quando la guardia ittica gli aveva contestato di aver violato le regole della pesca in quel tratto di acque.
Secondo la ricostruzione fatta dai militari dell’Arma, infatti, il ragazzo si era scagliato contro il volontario del Bacino di pesca 10 che gli contestava di aver compiuto un illecito legato alle norme sulla pesca, aggredendolo e procurandogli lievi lesioni, insultandolo e poi strappando di mano la telecamera ad un testimone che stava riprendendo la scena.
Una esplosione di rabbia che aveva fatto scattare la richiesta di intervento ai carabinieri di Quero e che ora è sfociata nella denuncia del ragazzo trevigiano alla procura della Repubblica di Belluno per tutta una serie di ipotesi di reato: resistenza e violenza a pubblico ufficiale, oltraggio, lesioni personali e furto.
La vicenda ha lasciato l’amaro in bocca ai volontari del Bacino 10 Acque feltrine, l’associazione che gestisce la pesca in tutta l’area da Busche a Fener. «Per fortuna non succede quasi mai che si vada oltre le proteste», spiega il presidente del Bacino 10, Mattia Paoluzzi, «ovviamente a nessuno fa piacere vedersi contestare una infrazione e quindi una sanzione che parte da 166 euro, ma noi siamo tutti volontari, ci occupiamo della gestione della pesca per passione e ci teniamo che le regole vengano rispettate da tutti. E, ci tengo a sottolinearlo, i soldi dei verbali che eleviamo vengono incassati dalla Provincia, non prendiamo una percentuale. Non agiamo insomma per fare cassa ma siamo impegnati a far rispettare le regole, in modo che tutti possono pescare alla stessa maniera».
Un impegno volontaristico, quello delle guardie del Bacino (in tutto una decina) che ha anche una forte valenza ambientale: sono infatti spesso le guardie ittiche a scoprire episodi di inquinamento, come nel caso dei bidoni di olio abbandonati in località Castellaz ritrovati a settembre da Antonio Gallon, tra i responsabili della vigilanza del Bacino 10. Un’attività che segue norme precise, dalla nomina delle guardie da parte della Provincia alla conoscenza dei regolamenti, che pescatori e non sono tenuti a rispettare. «In veste di guardie del Bacino», ricorda infatti Gallon, «durante i nostri controlli siamo pubblici ufficiali».
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