Aggredito e derubato in centro a Pieve
BELLUNO. «Scendere dalla macchina per andare a bere un caffè e ritrovarsi sanguinanti a terra».
A riferire dell’aggressione subita, sul suo profilo facebook, è stata la stessa vittima, il 36enne D.D.M. (residente a Belluno ma lavorativamente occupato a Borca di Cadore), che ieri pomeriggio è stato aggredito e derubato del portafogli nella centralissima via Centrale a Pieve di Cadore.
L’aggressione, stando a quanto riferito dall’uomo, si è verificata intorno alle 16.30 nel parcheggio antistante il supermercato Super W, di fronte ai negozi della Galleria Centro. «Ero appena sceso dalla macchina, per bere un caffè. Non l’ho visto, mi è arrivato alle spalle e ho sbattuto la fronte a terra, procurandomi un taglio», prosegue nel suo racconto sul social network il 36enne bellunese. Avevo già subìto un’aggressione a Treviso, anni fa, ma vedere colare il sangue sulla macchina e sul marciapiede ti agita».
Nonostante l’ora e il via vai di persone nella zona, dove si trovano diversi negozi, nessun testimone. «Solo una coppia che mi ha trovato a terra sanguinante mi ha chiesto se stavo bene e sono spariti», prosegue nella sua ricostruzione il 36enne. «Poi ho chiamato mi fratello».
L’uomo, accompagnato dal fratello, si è quindi fatto medicare al pronto soccorso di Belluno, dove i medici gli hanno suturato la ferita alla fronte. Il 36enne, che ha riportato anche una contusione all’orbita zigomatica sinistra, è stato quindi dimesso già in serata con una prognosi di 8 giorni. Come da prassi in casi di aggressione il referto medico è stato trasmesso alle forze dell’ordine.
«Una notizia che mi ha turbato profondamente, sono allibita», il commento del sindaco di Pieve di Cadore, Maria Antonia Ciotti, «episodi del genere non si erano mai verificati a Pieve. In pieno centro e in pieno giorno, poi. Appena ho saputo quello che era accaduto ho immediatamente mandato un vigile a controllare e mi sono personalmente recata nei negozi che si affacciano sullo spiazzo dove si è verificata l’aggressione. Nessuno, nè i clienti nè i titolari degli esercizi commerciali, tuttavia, hanno notato o udito qualcosa di strano. Sono molto dispiaciuta e auguro al signore che ha subito l’aggressione una pronta guarigione».
Pieve di Cadore dove solo una decina di giorni fa è stata emanata l’ordinanza contro l’accattonaggio molesto. «Si, la zona è frequentata da persone che chiedono l’elemosina», conclude il sindaco, «ma non mi permetto assolutamente di fare ipotesi, nessuno ha visto niente. Nemmeno l’aggredito ha visto il suo aggressore». (ma.ce.)
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