Agordo e Innsbruck si alleano

Minerario e università austriaca porteranno avanti un progetto sulla Dolomia
AGORDO. Da Agordo ad Innsbruck sulla via della Dolomia.


È stata grande la soddisfazione per il dirigente scolastico dell’Iis Follador di Agordo, Paolo Giovanni Zanin, e per il team del Geotecnico, in particolare i professori Dino Preloran, Danilo Giordano, Tomaso Avoscan e Enrico Pescosta, per la notizia che la scuola agordina è stata individuata come partner principale in un progetto InterregV-Italia Austria relativo allo studio della Dolomia.


Il progetto verrà sviluppato in partenariato con la prestigiosa università di Innsbruck fondata nel 1669, la più importante del Tirolo e seconda, per rilevanza, solo a quella di Vienna.


Questa importantissima collaborazione si aggiunge a quelle che il Follador intrattiene da diversi anni con alcune università italiane, in primis con l’università La Bicocca e il Cnr di Milano e più recentemente con Roma La Sapienza e con il paleontologo Andrea Tintori dell’università degli studi di Milano.


Il progetto è stato concepito dal team dell’indirizzo geotecnico, “capitanato” da Dino Preloran, con il significativo contributo del circolo Cultura e stampa di Belluno con il quale il Follador sta collaborando da alcuni anni per l’alternanza scuola-lavoro, in progetti dedicati allo studio delle pietre locali.


«La natura del progetto – spiega Preloran – riguarda lo studio della Dolomia, la roccia che ha dato il nome alle Dolomiti Patrimonio Unesco, a partire da un punto di vista prettamente scientifico, per passare a individuarne il suo utilizzo nella storia della nostra regione e per arrivare, infine, ad una valorizzazione turistica dei beni naturali e antropici del territorio dolomitico».


Il percorso “La Via della Dolomia”, che condurrà da Agordo (vero cuore geologico delle Dolomiti e gemellato con il comune francese di Dolomieu) ad Innsbruck, si propone di valorizzare aspetti geologici, paesaggistici, ma anche storici, artistici e culturali della Regione Dolomitica, spesso trascurati dal turismo di massa, mordi e fuggi.


«Puntiamo a sviluppare un’elevata coscienza del patrimonio di cui godiamo senza rendercene conto – spiega Preloran – a intercettare e a far crescere il turismo colto, più “lento” e attento, che si ferma più a lungo perché vuole conoscere, non sopporta la confusione degli impianti di risalita e va alla ricerca della vera essenza del territorio».


Il progetto della durata di due anni e mezzo verrà sviluppato in prevalenza dagli alunni delle classi del Geotecnico nelle attività di alternanza scuola-lavoro e si avvarrà, oltre che dei docenti della scuola, di collaborazioni esterne testate da tempo (professionisti esterni e tecnici del Cnr). Assumere il ruolo di capofila i questo rilevante progetto transfrontaliero è un bel modo per festeggiare il recente traguardo dei 150 di storia.
(g.san.)


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