Agordo, il consiglio d’istituto ha deciso: si andrà ancora a scuola al sabato

L’organismo scolastico del Comprensivo ha bocciato la proposta della settimana corta. Il voto a scrutinio segreto ha confermato l’orario di lezione su sei giorni dalle 8 alle 13

AGORDO. Alle medie di Agordo si continuerà ad andare a scuola anche di sabato. Con 10 voti a 7 il Consiglio dell’istituto comprensivo di Agordo, riunitosi ieri, ha optato per la continuità, bocciando la proposta di settimana corta (dal lunedì al venerdì dalle 7,45 alle 13,35 che aveva prevalso (maggioranza relativa: 155 a 144 con 36 astenuti e due schede nulle) nel sondaggio tra le famiglie.

Dunque, dal punto di vista organizzativo non cambierà nulla: nell’anno scolastico 2017-18 gli alunni delle medie continueranno a frequentare dal lunedì al sabato dalle 8 alle 13. Resta da capire, invece, se ci saranno delle ripercussioni sulle iscrizioni che si chiuderanno lunedì.

Perché, se è vero che il dirigente scolastico, Bernardino Chiocchetti, aveva invitato sia nei giorni scorsi che ieri prima del voto al rispetto della decisione del consiglio d’istituto qualunque essa fosse stata, è vero anche che si vocifera di possibili movimenti verso Cencenighe (dove c’è la settimana corta).

La questione era stata portata all’attenzione generale a primavera da un gruppo di genitori che aveva organizzato un sondaggio dal quale era emersa la volontà della maggioranza delle famiglie di passare alla settimana corta.

La scuola aveva quindi organizzato un incontro con esperti del mondo della scuola e dell’educazione aperto alle famiglie e si era quindi confrontata con un’altra scuola della provincia. Alla fine il collegio docenti della scuola media aveva formulato una proposta di settimana corta senza rientri che era stata inserita nel sondaggio ufficiale assieme a quella del mantenimento dell’orario attuale.

Le famiglie si sono espresse, ma la lettura dei dati è stata diversa: per qualcuno i 155 favorevoli alla settimana corta erano la maggioranza relativa, per altri essi erano minoranza in quanto contrari e astenuti erano in numero superiore.

Che la decisione nelle mani del consiglio d’istituto (nel quale siedono, oltre al dirigente scolastico, i rappresentanti dei docenti, dei genitori e del personale Ata) fosse delicata e sottoposta a una notevole pressione era dunque noto. La conferma la si è avuta quando si è capito che il voto sarebbe stato a scrutinio segreto.

Due rappresentanti dei docenti, Laura Friz e Laura Zanin, non hanno però esitato a formulare la propria dichiarazione di voto contraria alla settimana corta senza rientri, sostenendola con argomenti didattici, in primis il rischio di insuccesso scolastico per gli studenti con più difficoltà. Quindi, ad uno ad uno, i 17 componenti del consiglio si sono recati nella “cabina elettorale” e hanno riposto la scheda nell’urna.

Il presidente Solange De Col ha effettuato lo spoglio davanti a un pubblico formato da una decina di persone. Il consiglio è chiuso, ma la scuola continua.

Gianni Santomaso

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