Agordo, il sindaco: «Fuori la politica dalle Comunità montane»
L'idea di Gavaz: «Un ente più snello e guidato da un tecnico di grande spessore»
Il sindaco Renzo Gavaz e la sede della Cma
AGORDO.
«Un ente snello, fuori dalle gabbie della politica, guidato da una figura professionale di alto profilo». Così il sindaco di Agordo, Renzo Gavaz, vede le comunità montane del futuro. Per spiegare la sua idea ha mandato una lettera al presidente Luca Zaia, ai consiglieri regionali Bond e Toscani, ai presidenti Anci e Uncem, ai sindaci e ai presidenti delle Cm bellunesi e al presidente della Provincia. «Come sindaco di un comune di montagna», scrive Gavaz, «sento l'esigenza del riassetto delle Cm, sicuro oggetto dei prossimi provvedimenti della Regione. La complessità del tema è tale che si rischia di scegliere percorsi poco chiari o controproducenti, se non si ha in mente la condizione del vivere in montagna, fortemente legata alla garanzia dei servizi presenti sul territorio, che gli enti devono garantire ai cittadini». Per questo il sindaco di Agordo (che ha già definito le Cm «luoghi di poltrone») ha ritenuto opportuno far partecipe il mondo politico-amministrativo della sua visione. L'area che ha preso in considerazione per esemplificare la sua proposta è quella rappresentata dall'Agordino e da Zoldo e già questa è una novità (Zoldo oggi fa parte della Cm Cadore-Longaronese-Zoldo). La zona viene poi suddivisa in quattro vallate: Conca Agordina, Val Biois, Val Cordevole e Val Zoldana: «Ogni vallata nomina, su proposta dei sindaci, un delegato scelto tra figure professionali, politiche, amministrative, tecniche (o altro) in modo indipendente. Il delegato rappresenta i Comuni della vallata, e quindi gli indirizzi politico-operativi degli stessi, nella struttura esecutiva del Centro servizi di zona (Csz). I delegati interagiscono con il responsabile tecnico (figura professionale ad alto profilo che coordina il Csz e che viene scelta dai delegati), a cui spettano le decisioni finali e le responsabilità operative». In tutto ciò, il ruolo dei sindaci sarà di sentire le proprie giunte e di dare le indicazioni sulle scelte operative e concordate al delegato di vallata. «Se i Comuni», aggiunge Gavaz, «sono deputati a fornire servizi ai cittadini, detti servizi, per poter essere efficienti e coerenti con il binomio costi-benefici, dovranno sempre più essere organizzati nello spirito dell'unione dei servizi. Per poterli gestire in modo agile è necessario, dunque, pensare a una struttura snella, garante di un profilo professionale alto, con forti capacità organizzative e di coordinamento sia sul piano operativo che su quello burocratico». Un'idea quella di Gavaz che «nasce da esigenze di praticità e dalla consapevolezza della responsabilità che i sindaci hanno nei confronti dei loro cittadini e del loro territorio». Un'idea necessaria, nel momento in cui le Cm sono ormai superate «non tanto nelle finalità teoriche, quanto nella realtà pratica, essendo politicizzate e quindi ingabbiate».
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