Agordo, l'Auser: «Non serve altra burocrazia»

L'assemblea inferocita per le modifiche imposte dalla Regione allo Statuto
Il tavolo dei relatori dell’Auser
Il tavolo dei relatori dell’Auser
AGORDO.
«Attenzione, così i volontari si stancano». È l'allarme lanciato ieri dai soci del Circolo Auser "El Broi" di Agordo riuniti in assemblea per votare il bilancio consuntivo 2010 e preventivo 2011 e prendere atto delle modifiche allo statuto imposte dalla Regione.  E proprio contro quest'ultima sono arrivate le dure critiche dei presenti che hanno stigmatizzato il modo con cui Venezia si mostra più attenta alla burocrazia che al sostegno economico verso i volontari.  Il punto che ha fatto scaldare l'assemblea è stato la modifica dello Statuto. Piccoli ritocchi che, lungi dal portare cambiamenti sostanziali, suonano come un ulteriore elemento di burocratizzazione di cui il mondo del volontariato non ha bisogno.  «Mi sorprende - ha detto Loris Santomaso - che la Regione abbia così tanto tempo da dedicare a queste quisquilie. Perché invece non si preoccupa di rimpinguare con contributi i bilanci di queste associazioni?».  «Sono contrario a queste modifiche - ha tuonato Corrado Cattadori - intanto perché sono un'imposizione, poi perché non sono chiare, infine perché mi sembra che si vada sempre più incontro a una specializzazione del volontariato, sottoposto a maggiori pressioni e burocrazie, per sopperire alle mancanze della Regione e dello Stato. Invece di modifiche allo Statuto, perché non ci sono azioni concrete come ad esempio l'esenzione dal pagamento del bollo per le vetture delle associazioni?».  Una risposta ai dubbi dei soci è venuta dal vicepresidente dell'Auser provinciale, Romano Gobbi, che non le ha mandate a dire al governo regionale. «Pensate - ha detto - che dobbiamo ancora ricevere i contributi del 2008-09. Qui in Agordino siete fortunati perché avete amministratori pronti a sostenere concretamente il volontariato. Ma i politici "più in alto" sembra che vivano sulla luna».  Perseverare con questo atteggiamento potrebbe essere deleterio. La pazienza della gente che anima il mondo del volontariato (ad Agordo sono 700) dando gratuitamente il proprio tempo, potrebbe non essere infinita. «Spesso si esalta il volontariato per approfittarne - ha ammonito Renzo Gavaz, intervenuto in qualità di socio - ma attenti è molto rischioso».

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