Agricoltori in festa a Sedico, ma il 2014 è un mezzo disastro

La crisi c’è e si sente tutta. Ma gli operatori del settore agricolo, come sempre, si rimboccano le maniche e vanno avanti

SEDICO. La crisi c’è e si sente tutta. Ma gli operatori del settore agricolo, come sempre, si rimboccano le maniche e vanno avanti, cercando di cogliere tutte le opportunità che, da diversi fronti, possono essere utili al comparto. «Nonostante le difficoltà , non dimentichiamo mai di gettare luce sul futuro e di ringraziare tutto ciò che nel corso dell’annata ci è arrivato e siamo riusciti a ricavare coltivando la terra», ha sottolineato Silvano Dal Paos, presidente provinciale di Coldiretti.

E così è stato anche ieri nel corso della Giornata provinciale del ringraziamento agricolo, arrivata all’edizione numero 64, svoltasi questa volta a Sedico. L’evento è infatti itinerante. E ieri la sfilata dei trattori verso Villa Patt ha visto la partecipazione di olte 160 trattoristi. Il pranzo, invece, servito dall’impeccabile locale Pro loco, ha visto più di cinquecento persone sedersi attorno ai tavoli. Non sono mancate la messa e la benedizione dei trattori, con la premiazione dei più belli. «Spazio ai giovani poi con la dimostrazione di tractor pulling», tiene a ricordare Dal Paos, «e il trascinamento di rimorchi zavorrati».

Un anno da dimenticare. «Vogliamo come sempre rendere omaggio all’agricoltura, ai frutti della terra, agli operatori che consentono la coltivazione e l’allevamento degli animali», mette in risalto Dal Paos. «C’è da dire però che quest’ultimo è stato un anno da dimenticare. Tra pioggia, neve e stagioni primaverile ed estiva che sono state altro che tali, la situazione è difficile».

Per capirlo basta guardare i numeri: l’anno appena trascorso ha registrato un 40% in meno per quanto riguarda gli ortaggi. Non sono mancati i problemi con il granoturco, «soprattutto a causa delle aflatossine», spiega il presidente Coldiretti, «specie quelle che vanno a colpire la granella».

Nella parte alta della provincia di Belluno le condizioni meteorologiche avverse hanno fatto perdere uno sfalcio, «e anche chi è riuscito a farlo ha poi dovuto buttare il fieno, perché l’erba tagliata non faceva in tempo a seccare che già iniziava a piovere. Possiamo dire che si è ricavato un 70% in meno di fieno. In Valbelluna ci si aggira sul 30-35%».

La situazione non è delle più rosee nemmeno per gli agriturismo, che hanno perso il 40% delle presenze e quindi degli introiti, «sempre per colpa dei fine settimana piovosi che non hanno invogliato la gente a uscire e mangiare fuori», commenta Dal Paos. «L’ambito che sta tenendo è invece quello del latte e dei formaggi, grazie a Lattebusche, ma anche alle altre piccole latterie attive sul territorio. In provincia di Treviso o in Friuli il latte importato entra a 32- 33 centesimi di euro. Questo a Belluno ancora non succede e si riesce a tenere il prezzo sui 38 centesimi, cifra base per restare in pari».

Aumentano i giovani agricoltori. Detto questo, ci sono diversi aspetti positivi su cui gli agricoltori puntano per un rilancio: «Siamo abituati a tirarci su le maniche, abbassare la schiena e andare avanti», evidenzia Dal Paos. «Buoni segnali sono quelli che ci arrivano dai giovani, che si avvicinano sempre più mondo dell’agricoltura. Basti pensare che al corso di insediamento fatto a gennaio c’erano tra i 25 e i 30 ragazzi».

Le opportunità dal Psr. Grande fiducia è poi riposta nel Piano di sviluppo rurale 2014-2020. «Speriamo che parta concretamente, perché darà una mano a chi vuole intraprendere attività agricole, ma anche alle aziende che già operano, le quali potranno puntare sulla diversificazione dei prodotti. Stiamo poi facendo una battaglia in Regione affinché vengano date le direttive che diano la possibilità ai Comuni di fare i rilievi e individuare i terreni abbandonati, che invece potrebbero essere utilizzati per scopi agricoli». E sulle opportunità del Psr hanno puntato il dito anche i consiglieri regionali Bond e Reolon: «Con la nuova Provincia, c’è la possibnilità di declinare i bandi a seconda delle esigenze del territorio. Un’opportunità da non perdere».

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