Agricoltori, la pioggia non dà tregua
BELLUNO. «Siamo indietro con le semine e con lo sfalcio dei prati e dobbiamo aumentare i trattamenti alle piante per poterle proteggere da eventuali parassiti e muffe che con questo clima si formano».
Stato di allerta tra gli agricoltori, preoccupati per come si stanno mettendo le cose in provincia. La pioggia, che sta imperversando in queste ultime settimane insieme al freddo che è tornato dopo qualche giorno di clima prettamente primaverile, sta mettendo in seria difficoltà anche la produzione agricola, non solo quella mellifera della provincia.
«Gli agricoltori», dicono Hemil Dall’Asen, presidente della Cia, e Silvano Dal Pos della Coldiretti, «devono ancora ultimare la semina del mais, visto che il maltempo che ha reso i campi impraticabili. E se continuerà a piovere, si andrà poi troppo avanti per poter avere un prodotto di qualità e una quantità ragguardevole, utile per le nostre necessità. Moltissime aziende, poi, non hanno ancora provveduto allo sfalcio dell’erba perché troppo bagnata. Questo significa non solo che ci sarà poco fieno per gli animali, ma che avrà una qualità inferiore. Quindi saremo costretti ad acquistare altrove il fieno per le bestie, con un aggravio di spesa per i conti già così provati delle aziende agricole bellunesi. E questo potrebbe portare alla chiusura di alcune attività. Sopravvivere in queste condizioni, infatti, non è per nulla facile».
E se la qualità dello sfalcio è scadente, «ne risentirà anche il latte che verrà prodotto», proseguono i presidenti di Cia e Coldiretti. Considerando che siamo già in crisi su questo settore per i costi troppo bassi per la produzione bellunese e montana in genere, significa che saremo ancora di più penalizzati (oggi una ventina di aderenti a Coldiretti Belluno saranno a Milano a manifestare davanti al premier Renzi per questo motivo, ndr). La situazione è precaria e non possiamo fare nulla».
Per poter crescere, le piante hanno bisogno di sole e di trovare un terreno asciutto. «Consideriamo che con tutto questo umido piante da frutto ma anche vigneti sono a rischio malattie e muffe. Siamo costretti, così, a incrementare i trattamenti per contrastare questi fenomeni. Ma anche questo non fa che aumentare i costi per le aziende», dicono Dal Paos e Dall’Asen.
Gli stessi agriturismi sono in difficoltà, «perché la pioggia non fa uscire la gente di casa». Inoltre le latterie montane avrebbero necessità di vendere il formaggio prodotto, «ma si fa una gran fatica». Con queste propsettive, anche i farmer market non riescono a decollare, perché mancano i prodotti». (p.d.a.)
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