Agrimont chiude a quota ventimila ingressi. Padrin: investimenti olimpici sulla Fiera

Un successo oltre ogni aspettativa per la manifestazione di Longarone. Bellati: ora avanti con Caccia, pesca e natura

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LONGARONE. Ventimila visitatori ad Agrimont. Un successo, nonostante guerra, incendi, pandemia. Ma soprattutto un punto di partenza. «Tra le pieghe degli investimenti olimpici cerchiamo 20 milioni per ristrutturare e riqualificare la Fiera di Longarone – conferma il sindaco Roberto Padrin -, perché è l’unico hub congressuale, almeno il più vicino a Cortina, per i Giochi del 2026». Gian Angelo Bellati, il presidente, è fiducioso. «Anche Agrimont ha dimostrato che l’attività fieristica non è morta con il covid, come invece qualche gufo prevedeva. E più viva che mai. E nel nostro piccolo Longarone si dimostra in crescita. Anche con respiro europeo, se consolidiamo i progetti in atto». Si tratta, però, di correre, perché il 2026 è vicino. E se i fondi vanno trovati a Roma, bisogna recuperarli prima che termini la legislatura.

Domenica era presente a Longarone il ministro Federico D’Incà. Padrin gli ha parlato. «Il ministro, lo so, è pienamente consapevole di questa urgenza. Ne va dello sviluppo dei Bellunese». Bellati è rimasto quasi sorpreso dell’afflusso di visitatori in due fine settimana soltanto. «Ovviamente ancora stiamo scontando le conseguenze dell’emergenza covid, ma dall’altra parte anche la situazione particolare della guerra in corso, per non parlare della questione degli incendi, che sta andando, ahimè, ancora avanti. Però tutte queste emergenze – sospira - non sono riuscite a bloccare gli espositori che sono in numero altissimo, avendo raggiunto le presenze dell’ultima edizione che abbiamo fatto qui, in presenza nel 2019, con più di 200 marchi presenti. Devo dire anche che i visitatori non hanno tradito Agrimont».

Quasi 20 mila i visitatori. Molte le aziende e gli operatori di settore, ma anche molte le famiglie e i bambini che sono finalmente tornati a colorare il quartiere fieristico di Longarone con la loro giovialità ed allegria, con il loro stupore ed eccitazione di fronte ai trattori giganti che troneggiano in Agrimont. Bellati fa notare che la fiera porta non solo tanti espositori e visitatori, ma porta anche tante persone che frequentano poi il paese, che frequentano i vari posti dove mangiare, dormire e quindi portano ricchezza al territorio.

Un successo anche per la convegnistica. Tra i tanti convegni, tutti molto frequentati, citiamo quello sul progetto Interreg Italia-Austria Shelter, dal titolo “Il recupero dei fabbricati rurali e le opportunità per la montagna veneta”.

Tra i partner del progetto il Comune Val di Zoldo. Per il sindaco Camillo De Pellegrin si tratta di «un finanziamento europeo che ci dà l’opportunità di recuperare un maso importantissimo del 1400, il Mas de Sabe, che si trova nella frazione di Costa. Un esempio bellissimo di un certo stile di vita, di attività umana in quei luoghi e in quei tempi. Noi dobbiamo partire come comunità dal recupero di questi spazi, di queste realtà che hanno all’interno esperienze di vita, modalità e modelli che in qualche modo forse dovremmo provare a reinterpretare e a recuperare in chiave futura, anche alla luce di quelli che sono gli evidenti stravolgimenti sociali ai quali stiamo assistendo».

«E adesso – conclude Bellati - ci prepariamo alla prossima fiera, per noi sempre molto importante, Caccia Pesca Natura i prossimi 23, 24 e 25 di aprile qui a Longarone». —

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