Aiuti a piccole botteghe e bar: 65 realtà del Bellunese si dividono 1,4 milioni di euro

Provincia e Fondo Comuni di Confine: Il macellaio di Falcade: ora possiamo cambiare frigoriferi e banco gastronomia. La pensione di Colle Santa Lucia si allarga con un chiosco per l’inverno
Lo staff della macelleria Sperandio di Falcade
Lo staff della macelleria Sperandio di Falcade

BELLUNO. C’è chi amplia l’attività. Chi acquista nuove attrezzature. Chi punta a proporre nuovi servizi per i clienti. È vario e molto ricco il ventaglio dei progetti che saranno finanziati grazie al bando dedicato ai negozi di vicinato, promosso dalla Provincia e finanziato da Palazzo Piloni e dal Fondo Comuni di confine. I risultati saranno illustrati nel dettaglio venerdì, ma la graduatoria dei progetti ammessi a finanziamento è già stata pubblicata sul sito istituzionale.

Sono 79 le domande arrivate, sessantacinque quelle finanziate con un contributo pari al 40 per cento della spesa prevista per l’intervento. A disposizione c’era 1.430.000 euro, una somma che non è bastata per finanziare tutti i progetti. Hanno potuto partecipare a questa seconda edizione del bando negozi di vicinato, bar, piccoli ristoranti, macellerie, ma anche imprese artigiane come pasticcerie, panifici e altre attività similari.

Ognuna con il suo progetto, ma tutte concordi su un aspetto: un fondo di questo genere è fondamentale per aiutare le imprese non solo a sopravvivere, ma a crescere. Perché gli investimenti pensati dai titolari mirano proprio a sviluppare le loro attività e ad aumentare i servizi offerti ai clienti.

A Colle Santa Lucia c’è un’attività storica: la pensione Aurora. È aperta dal 1930. Oggi viene usata solo come bar, all’esterno c’è un chiosco, che viene usato solo in estate. Silvestro Dell’Andrea e la moglie Nadia hanno deciso di costruirne un altro, da poter usare in inverno, con riscaldamento e servizi igienici. Un investimento da poco più di 200 mila euro, per il quale la coppia ha ricevuto un contributo di 80 mila.

«Sono risorse preziose, senza le quali sarebbe stato molto difficile avviare questo progetto», spiegano. «Abbiamo colto questa opportunità e speriamo che escano altri bandi per poter proseguire con altri investimenti».

Da tempo Flavio Sperandio aveva in animo di rinnovare la sua attività a Falcade. Il bando della Provincia è stato la scintilla che lo ha convinto a fare il grande passo. «Ristrutturiamo tutto», racconta il titolare della macelleria, aperta nel 1900. Un’attività storica, che quattro anni fa si è allargata con la filiale di Falcade. Allora c’era un solo dipendente. Oggi sono tre, cui si aggiungono due o tre stagionali al bisogno.

«Cambieremo i banchi frigo, gli espositori, il banco gastronomia», racconta Sperandio. «Da tempo volevo farlo, ma servono tanti soldi. Questo bando mi ha permesso di partire, di fare un intervento che farà crescere l’attività e che consentirà di dare un servizio ancora migliore ai clienti».

Il sostegno della Provincia diventa fondamentale anche per piccoli investimenti. È il caso dell’Alimentari e frutta da Vinchie Guido di Domegge, che ha presentato un progetto da 14 mila euro per la sua attività. La Provincia lo sosterrà con 5.616 euro. «Ho sempre investito per la mia azienda, ma per fare interventi di un certo tipo è necessario un supporto economico», racconta il titolare.

Il progetto prevede la sostituzione dei congelatori e il rinnovamento dell’impiantistica, ma Da Vinchie ha anche siglato una collaborazione con la Pro loco del paese per allestire nel suo negozio un angolo dedicato alla promozione turistica: «Metteremo una bacheca per i volantini e per vendere le tessere della Pro loco», continua l’imprenditore, quarant’anni e tanta voglia di lavorare per la sua terra. «Daremo un servizio in più al territorio, perché non sempre l’ufficio turistico è aperto e serve un punto di riferimento».

Anche i Comuni non confinanti e contigui con le Province di Trento e Bolzano hanno potuto partecipare a questa edizione del bando. A Belluno, ad esempio, è stato ammesso a finanziamento il panificio Bertagno, con un progetto da quasi 200 mila euro (il contributo è di 62 mila circa). «Amplieremo il servizio per i clienti», raccontano Patrick Bertagno e la moglie Silvia Squillace. «Sposteremo il laboratorio tradizionale e in quello spazio allestiremo un punto di somministrazione».

Si punta soprattutto alle colazioni e alle pause pranzo veloci. Saranno offerti prodotti locali, alcuni di produzione del laboratorio Bertagno. Sarà anche montato un totem dove ricavare informazioni turistiche (sentieri, piste da sci aperte in inverno, ecc.) ed enogastronomiche, perché si potrà sapere dove acquistare prodotti a chilometri zero. —


 

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