Al Fulcis dodici visitatori e tanti contatti telefonici
belluno
Una dozzina di visitatori e tante richieste di informazioni. Palazzo Fulcis ha riaperto ieri e i bellunesi hanno già dimostrato che sentivano la sua mancanza. Al Museo Civico era già tutto pronto da giorni, perché qualche anticipazione sulle linee guida era arrivata, mettendo la Fondazione Teatri e il Comune nelle condizioni di predisporre ambienti e organizzazione senza affanno. Ieri mattina è stato fatto l’ultimo breefing con il personale, il responsabile della sicurezza, il dirigente comunale, l’assessore alla cultura Marco Perale e il presidente della Fondazione, Renzo Poloni e poi si sono riaperte le porte chiuse da due mesi. «Sono arrivate una dozzina di persone», conferma Poloni in serata, «ma soprattutto abbiamo ricevuto tante telefonate di gente che intende venire e ha bisogno di informazioni o vorrebbe prenotare. Altri, vedendo aperto, sono entrati e hanno chiesto dettagli per venire nei prossimi giorni».
Insomma, non una ripartenza col botto, ma certamente un ottimo avvio.
«Abbiamo mantenuto turni normali, con quattro persone in servizio di accoglienza e sorveglianza, perché le necessità del distanziamento implicano un controllo ogni piano e se gli utenti non rispettano il piano di sicurezza è necessario intervenire».
Quasi nulle le difficoltà segnalate dalla Fondazione: «La sanificazione, le pulizie quotidiane e quelle più profonde sono organizzate da giorni con la nostra impresa di pulizia e i protocolli ci sembrano del tutto ragionevoli. Questi sono pensati per strutture più complesse della nostra e li abbiamo un po’ adattati», prosegue Poloni. «Nel concreto non ci sono problemi insolubili, basta un po’ di attenzione ad esempio nell’uso dei cinque bagni che abbiamo a disposizione e dell’ascensore, dove si può entrare solo uno alla volta».
Sono stati anche studiati percorsi diversi per i visitatori che, se dovessero arrivare a gruppi, inizieranno il giro da piani differenti. Naturalmente è obbligatoria la mascherina e il Comune ha installato già da marzo delle postazioni con il gel igienizzante. Sulla base dei protocolli, la capienza massima al Fulcis è di 30 persone.
Questo agevola parecchio il lavoro: «Il nostro non è un museo grande, abbiamo quattro piani più uno e il personale può gestirli senza problemi. Inoltre nei prossimi giorni arriveranno anche dei volontari che si sono messi a disposizione e vengono coordinati dal Comune», dice ancora il presidente, ma bisognerà selezionare persone che non corrono rischi nello stare a contatto con il pubblico. «Invito tutti a visitare il nostro scrigno», conclude Poloni, «perché abbiamo bisogno del conforto dei cittadini. Come prima giornata è stata molto positiva e il personale è carico». —
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