«Al lavoro per un dossier sull’ospedale»
«Stiamo preparando un dossier che poi presenteremo all’Usl 1 Dolomiti e alla Regione Veneto». Così il sindaco di Pieve di Cadore, Maria Antonia Ciotti riferisce l’esito dell’incontro di ieri pomeriggio con l’avvocato Rocco Bianco. Un incontro «in cui abbiamo discusso come muoverci da qui alle prossime settimane per poter evidenziare quali sono le debolezze e i punti di forza del Giovanni Paolo II». L’idea dell’amministratrice, che da anni si batte per la salvaguardia della sanità nelle parti alte della provincia, è quella di redarre, infatti, un report che prenda in esame ogni singolo reparto del nosocomio. «Da questa analisi, poi, verificheremo se in ciascuna unità operativa vengono erogati servizi rispondenti ai Livelli essenziali di assistenza (Lea). Cioè vogliamo assicurarci che anche in montagna vengano dati gli stessi servizi e con la stessa qualità che in pianura, in ossequio alla normativa che prevede che la sanità è un diritto universale che non può essere toccato».
Una volta pronta la relazione, quindi, sarà valutata dal gruppo di lavoro capitanato dal sindaco e dall’avvocato Bianco e poi portata all’attenzione della direzione strategica dell’Usl. «Così chiederemo che vengano modificati quei servizi che risulteranno non rispondenti ai Lea». Intanto, a sostegno dell’azione intrapresa da Ciotti si schiera anche il Comitato pro Usl 2. «La Colpa non è solo della Regione ma anche dell’Usl. E auspichiamo un’azione compatta di tutto il territorio bellunese».
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