Al via i lavori per la sicurezza di tutta la Val di Zoldo

De Pellegrin annuncia l’apertura di cantieri a Forno, Astragal e in Val Goima «A Cordelle una barriera per evitare l’accumulo di detriti in caso di maltempo»



Si va verso l’apertura di diversi cantieri in Val di Zoldo per sistemare i tanti danni lasciati sul territorio da Vaia. Il buon lavoro di squadra fatto dagli enti dà i suoi frutti e, al di là di qualche inevitabile disagio per la mobilità, ai cittadini verrà presto restituito un territorio più sicuro e pronto ad assorbire eventuali futuri eventi climatici straordinari.

Le tante opere che si andranno a realizzare valgono diversi milioni di euro e toccheranno molte località del Comune: da Forno di Zoldo, in particolare su via San Francesco, ad Astragal, fino in val Goima e tante altre ancora. «Parliamo di 200 mila euro per Calchera, altri 140 mila per i due cantieri in via San Francesco, 100 mila ad Astragal, 200 mila a Cordelle e così via», spiega Camillo De Pellegrin, sindaco di Val di Zoldo, «senza dimenticare la pulizia dei corsi d’acqua che effettuerà il Genio civile. Sono opere a tutela della vita delle persone e per questo importantissime».

I Comuni hanno avuto la possibilità dalla Regione di rimodulare le richieste fatte a seguito dei danni, che si basavano essenzialmente sulle prime stime fatte dai tecnici dopo l’alluvione. «Abbiamo avuto conferma che le rimodulazioni fatte nel calcolo dei danni sono state accettate», continua De Pellegrin, «in particolare è stata posta grande attenzione alla situazione in val Goima e nella frazione di Cordelle»

«Da qualche giorno sono cominciati i lavori per liberare il punto dai detriti ancora presenti», continua De Pellegrin, «dopodiché si procederà con la costruzione di una barriera di contenimento e l’allargamento della presa. Infine si dovrà intervenire a monte, da dove il materiale si è staccato, per evitare di rivivere la stessa situazione».

Il lavoro in quel punto è urgente, perché è alto il rischio di ammasso repentino di materiale in caso di forti piogge, il che rischia di portare a situazioni simili a quella vissuta con Vaia, quando sulla strada c’erano oltre tre metri di detriti. «Probabilmente ci sarà qualche disagio per la viabilità, ma penso che saranno accettabili e che ai cittadini interessi di più vivere in sicurezza».

Per quanto riguarda le tempistiche necessarie per veder realizzati questo e gli altri lavori si parla di un completamento entro la fine dell’anno per le opere più urgenti, mentre per gli altri si andrà al 2020. I progetti, comunque, devono essere pronti entro settembre. «Tutti i lavori che stanno partendo sono frutto di un’ottima collaborazione tra Comune, tecnici, commissari e l’assessore regionale Bottacin, che si è speso molto per il territorio e ha dimostrato grande disponibilità», spiega De Pellegrin, «si sente la voglia di fare squadra; tutti gli enti incarnano la linea dell’assessore, che personalmente ringrazio per l’attenzione che sta dando alla nostra situazione».

C’è poi il letto dei corsi d’acqua della zona, in particolare del Maè, da monitorare: «Ci siamo già confrontati con il Genio civile e gli altri enti sull’urgenza di ripulire le briglie e gli alvei dei torrenti che al momento sono pieni di detriti», continua De Pellegrin, «l’aspetto positivo è che la Regione ha già chiesto se come Comune possiamo aver bisogno di questo materiale per livellare buche e fosse o ripristinare strade silvopastorali con del materiale fine. Nella difficoltà generale questo è un vantaggio per noi». —

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