Al via la class action per 170 precari della scuola bellunese
BELLUNO. Una class action per stabilizzare i 170 precari del mondo della scuola. La Flc Cgil offrirà tutela legale agli insegnanti supplenti e al personale Ata che sono costretti a ricorrere al Tribunale del Lavoro per vedersi riconosciuto quanto prescritto dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea dello scorso 26 novembre: l’immissione in ruolo.
«Purtroppo», spiega Walter Guastella della Flc Cgil, «si stanno allungando i tempi per la stabilizzazione dei supplenti che hanno diritto all’immissione in ruolo. E il futuro è tutt’altro che roseo visto che, dalla promessa di 150 mila assunzioni entro il primo settembre, il governo è già sceso a quota 100 mila, salvo ulteriori ritocchi peggiorativi nel corso della discussione parlamentare e sempre che non intervenga una crisi di Governo che azzeri tutto. Inoltre, il Governo continua a non prendere in considerazione il personale tecnico, amministrativo e ausiliario delle scuole, per il quale non solo non si prevedono assunzioni, ma anzi viene confermato il taglio di altri 2.020 posti già decisi dalla Legge di Stabilità».
Per fare il punto della situazione, la Flc Cgil organizza un incontro che si terrà mercoledì alle 16.30 nella sala Gaio del Centro Giovanni XXIII: «Questo incontro», prosegue Guastella, «è pensato per chiarire gli ultimi dubbi ai docenti, al personale educativo in possesso del titolo di abilitazione e al personale Ata, che vantano almeno tre contratti a tempo determinato (fino al 31 agosto o 30 giugno) per la copertura di posti privi di titolare. Sono invitati anche i docenti della scuola dell’infanzia/primaria, in possesso del diploma magistrale conseguito prima del 2001-2002, a cui è stato impedito l’inserimento nelle graduatorie».
L’iniziativa è pensata per dare avvio a una vertenza colettiva, che potrebbe coinvolgere 170 bellunesi: «Tre gli obiettivi che ci prefiggiamo: la trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato; il risarcimento del danno per la mancata stabilizzazione derivante dall’illegittima reiterazione da parte del Miur di contratti a tempo determinato; il riconoscimento della progressione economica di carriera. Invito gli interessati a partecipare, visto che finalmente ci sono le condizioni per veder riconosciuto ciò che andiamo chiedendo da anni».
Un iter lungo quello portato avanti dalla Flc Cgil: «Avevamo presentato una prima vertenza nel 2011 al Tribunale del Lavoro, appoggiando la protesta di un centinaio di lavoratori della scuola, che chiedevano la stabilizzazione del posto di lavoro e il riconoscimento della progressione economica della carriera», spiega Guastella. «Il Tribunale di Belluno ci dette torto, applicando una sentenza della Corte di Appello di Venezia, sentenza che aveva accolto un contro-ricorso del Miur. Ora ci riproviamo, confortati dalla sentenza della Corte di Giustizia europea. I presupposti per ottenere ciò che ci è dovuto sono più che buoni».
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