Al via la distribuzione farmaci per conto della Usl 1
BELLUNO. Oltre alla nuova organizzazione delle guardie mediche, da martedì partirà anche la distribuzione dei medicinali per conto dell’Usl da parte delle farmacie. L’attività, prevista da un protocollo di intesa regionale con Federfarma, non era stata accolta molto positivamente in provincia di Belluno e continua a sollevare critiche tra i farmacisti.
Il meccanismo della cosiddetta “distribuzione per conto” prevede che il paziente, con la prescrizione di determinati farmaci contenuti in uno specifico prontuario, si rechi in farmacia per prenotare il medicinale. Toccherà alla farmacia ordinarlo direttamente all’Usl, che lo consegnerà in tempi brevi col nome e cognome del paziente, che dovrà quindi tornare una seconda volta in farmacia per prendere il prodotto.
A rientrare nella distribuzione per conto dell’Usl sono soltanto alcuni medicinali contenuti nel prontuario ospedale-territorio (pht), che fanno riferimento a un determinato percorso terapeutico (alcuni tipi di insulina per diabetici, medicinali per il Parkinson e per l’Alzheimer, farmaci anti tumorali e per patologie psicotiche).
I farmacisti non sono contenti della novità; «Due i problemi che emergono con questo sistema», spiega Roberto Grubissa, presidente di Federfarma Belluno, «da un lato il paziente è costretto ad andare in farmacia almeno due volte: la prima volta quando arriva con la ricetta per l’ordinazione, la seconda quando per ritirare il prodotto. E questo non è proprio il massimo, specie nelle frazioni più disagiate e in presenza di un’alta percentuale di persone anziane e sole».
La seconda criticità sottolineata dal presidente di Federfarma, «è che l’Usl continuerà ugualmente la distribuzione diretta dei farmaci in ospedale. E questo non è corretto. Tutto questo avrebbe un senso se solo la distribuzione diretta alla farmacia dell’ospedale si interrompesse, invece continua. Perché non si affida tutto il servizio alle farmacie?», si chiede Grubissa che poi aggiunge: «Uno studio del Ceis apparso su Il Sole 24 ore dimostra che le strutture sanitarie devono fare i conti con esuberi di personale che viene messo a fare tutt’altra attività, come la distribuzione di farmaci all’ospedale. Qui si dice di voler realizzare presidi sul territorio e poi invece accentrano tutto a livello centrale. Cosa c’è sotto? Sicuramente questo servizio lo faremo in quanto previsto dalla Regione, ma non lo svolgeremo volentieri».
Un servizio che costerà meno all’Usl, mentre alle farmacie andrà un rimborso di 7 euro a scatola; 4 euro, però, è la spesa per il trasporto. (p.d.a.)
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