Al via le lezioni per 28 mila ragazzi C’è aria di protesta
BELLUNO. Striscioni e volantini: si aprirà oggi in un clima di dissenso, soprattutto da parte degli studenti, il nuovo anno scolastico 2015-2016. Nuovo anno che parte con problemi di vecchia data. A cominciare dal malcontento per la riforma scolastica e, soprattutto da parte degli stessi studenti, per la mancanza di un abbonamento o comunque di tariffe agevolatedegli abbonamenti per il trasporto scolastico.
La campanella suonerà questa mattina per 27.903 ragazzi in provincia di Belluno, di cui quasi 25 mila alle scuole statali.
Una sola praticamente la novità più importante: il decreto Buona scuola che tante polemiche ha sollevato e che è destinata a sollevare ancora. Prima tra tutte proprio tra gli studenti della Rete che già da questa mattina si presenteranno davanti a quasi tutti gli istituti superiori, muniti di cartelloni e di volantini con la scritta “Ricostruiamo la scuola”, «quella vera, la scuola buona per davvero, partendo dal diritto allo studio e dalla didattica», dice Serena Jessica Prota portavoce della Rete di Belluno, che precisa ancora: «Le mobilitazioni contro questa riforma che non ci piace non si fermano qui: ce ne sarà una il 9 ottobre a livello nazionale, ma prima a Belluno faremo un’assembla generale, prevista per sabato, in cui inizieremo a parlare di questo evento, ma anche a condividere le reali esigenze degli studenti, a partire dal trasporto pubblico».
Come conferma lo stesso presidente di Dolomitibus, Giuseppe Pat, anche quest’anno non ci saranno agevolazioni per chi studia, che dovrà fare i conti ancora con i doppi abbonamenti soprattutto se frequenta le scuole a Mier. E nel frattempo sono cresciute le persone che chiedono di poter pagare a rate abbonamenti che superano anche i 400 euro: possibilità che non esiste.
Parte anche il nuovo orario di Dolomitibus (con 40 mila chilometri in meno per la scarsa disponibilità economica della Provincia, ma anche per tagliare le corse poco frequentate), che resterà in vigore fino all’8 giugno e che come spiega Pat, «cerca di venire incontro alle tante richieste delle scuole, delle famiglie, dei lavoratori, dei sindaci e anche del cadenzamento di Trenitalia, e che potrebbe subire delle modifiche non appena a dicembre la società del trasporto ferroviario ci farà conoscere il nuovo orario».
Insomma tutto è in divenire. Ma sul trasporto gli studenti non intendono mollare «perché le spese sono tante e cerchiamo di avere un ridimensionamento delle tariffe, ma sappiamo che i tempi saranno lunghi».
Anche i sindacati sono sul piede di guerra.
Se per oggi non hanno in programma nulla, hanno però fatto recapitare una lettera a tutti gli istituti con alcune indicazioni sul comportamento da tenere specie nei confronti della nuova figura del preside.
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