Alano nel Comune unico e stop all’unione Setteville

Nel Basso Feltrino questo sembra l’epilogo scontato dopo che i servizi associati sono passati in capo all’Unione montana feltrina e la Regione ha posto dei limiti
alano di piave
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ALANO DI PIAVE. Non c'è via di scampo. Spontanea o obbligata, l'unione di Alano di Piave con uno dei Comuni limitrofi – quasi sicuramente Quero Vas – è un capitolo segnato nella storia del basso Feltrino e detterà anche la fine dell'unione Sette Ville. Ancora un anno separa il sindaco Amalia Serenella Bogana dalla fine del suo mandato come sindaco e presidente dell'Unione. Il tempo stringe: vista la presenza dell'Unione Montana Feltrina, che si occupa da anni della gestione dei servizi associati dei Comuni, la Regione ha già posto il veto sulla permanenza della Sette Ville. Ancora non è ufficiale, ma di fatto l'ente dovrà sciogliersi con la seconda fusione del basso Feltrino.

«Essendo un Comune con meno di 3 mila abitanti, entro il 31 dicembre abbiamo fatto confluire tutte le funzioni nell'Unione, come imposto dalla nuova legge sugli enti locali», precisa il sindaco, che aggiunge: «Sapevamo che questo percorso sarebbe stato propedeutico alla fusione, ma ciò non significa che dovrà accadere domani o che lo faremo senza esserci confrontati adeguatamente con i nostri cittadini».

Neanche dopodomani, ma al più presto, visto che i privilegi di cui godono i comuni unificati potrebbero sparire una volta che il processo diventerà necessario per tutti i piccoli enti. Una delle prime cose da sapere è che fondersi conviene. Almeno per il momento: «Un Comune unificato è esentato per tre anni dal patto di stabilità, riceve appositi finanziamenti dalla Regione e ha la precedenza nelle graduatorie per accedere ai bandi di finanziamento», precisa il sindaco. «Mi spiace che per la miopia dei precedenti amministratori questo percorso non sia partito prima, con un occhio più lungimirante».

L'altra cosa da sottolineare è che l'amministrazione di Alano ha intenzione di «mantenere la rappresentanza politica e di tenere i servizi prioritari e fondamentali per la popolazione in loco. Cercheremo di istituire un prosindaco e un consiglio municipale che si occupino di dar voce alle esigenze degli alanesi».

Tutto questo è stato annunciato nell’ultimo consiglio comunale. Sono tanti i paradossi con cui fare i conti: «Avremmo 100 mila euro per ampliare i cimiteri ma non possiamo spenderli per via del patto di stabilità. Nel cimitero di Campo c'è ancora un loculo libero: cosa accadrà se moriranno in due nello stesso periodo? Che non sapremo dove metterli». A questo si sommano i «300 mila euro di interessi da pagare alle banche per ripagare i mutui contratti dalle precedenti amministrazioni. Quante cose potremmo fare con tutti quei soldi? Ad esempio sistemare le scuole. Spero che potremo ancora scegliere quale strada percorrere», si augura Bogana, «abbiamo iniziato questo percorso da poco, ma sarebbe un peccato non poterlo concludere autonomamente».

Oltre a questo, il consiglio ha approvato alcune delibere propedeutiche al bilancio di previsione, da approvare entro fine luglio, sono stati accertati i residui e i passivi, condiviso il piano delle alienazioni.

Francesca Valente

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