Albergatori delusi: «Tante disdette»
BELLUNO. Si aspettavano dolciumi, è arrivato il carbone. Epifania amara per gli albergatori bellunesi che dopo questo fine settimana tireranno le somme del periodo natalizio. Due settimane cruciali per l’economia del turismo che hanno visto, per il secondo anno consecutivo, la totale assenza di neve. «Ci sono state molte disdette» spiega Walter De Cassan, presidente di Federalberghi, «peccato, le premesse erano buone».
Sotto l’albero di Natale gli albergatori bellunesi avevano riposto molte speranze. «La domanda prima delle feste era forte» continua De Cassan, «e quindi c’era ottimismo». Ma il meteo non ha aiutato. Le giornate sono state bellissime e il sole non ha mai lasciato la provincia di Belluno: sarebbe stata una condizione ideale per il periodo estivo, o se avesse nevicato almeno un po’ nelle scorse settimane. E invece il paesaggio montano è completamente privo dell’oro bianco che i turisti vogliono. Si scia solo sulla neve artificiale ma le ciaspe rimangono appese al chiodo e gli appassionati di scialpinismo sono costretti a ripiegare su altre attività.
«Sono state delle strane feste di Natale» continua il presidente di Federalberghi Belluno, «perché a differenza del Veneto in altre zone d’Italia ha nevicato. Basti pensare alla Lombardia, al Piemonte, alla Valle d’Aosta. E così gli sciatori si sono spostati lì. Anche quello dello scorso anno è stato un Natale senza neve ma, a differenza di 12 mesi fa, la situazione era omogenea su tutto l’arco alpino. Quest’anno è diverso. E poi il turista può mettere in conto di passare una vacanza senza neve. Ma non due di fila».
Anche Cortina ha in parte risentito dell’assenza del fattore-neve. «Non c’è stato il tutto esaurito» aggiunge De Cassan, «l’affluenza è stata buon ma non con i numeri dello scorso anno. Speriamo che la neve arrivi presto».
In attesa del manto bianco gli albergatori si interrogano sulle possibili soluzioni alternative. «Non è facile ripensare l’offerta invernale» è la considerazione di Federalberghi, «perché non ci sono molte alternative allo sci. I grandi eventi, sulla scia di quello che succede in estate, sono da valutare. Ma fino all’ultimo non si sa se ci sarà o meno neve. Bisogna dare atto che gli impiantisti hanno fatto uno sforzo enorme per rendere praticabili le piste e, a quanto mi dicono, il risultato è ottimo per gli sciatori».
Nel mese di dicembre non è caduta una goccia di pioggia - e tantomeno di neve - in tutta la provincia di Belluno. Una circostanza simile a quanto era successo a fine 2015: anche in quel caso le precipitazioni erano state completamente assenti, tanto che a gennaio erano iniziati alcuni problemi nell’approvvigionamento idrico. Quest’anno le poche piogge di novembre hanno aiutato le risorse idriche.
Valentina Voi
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