Alberti: «I soldi del Brancher alle cave»

Attacco ai politici di centrodestra sulla valle di Schievenin. Zanolla: «Polemica becera, nessuna concessione mineraria»
Di Francesca Valente

QUERO VAS. In campagna elettorale la polemica trova terreno fertile per metter su radici. La prima a farsi avanti è l'associazione per la difesa del basso Feltrino, un'estranea al tavolo dei giochi politici che sfodera un attacco diretto all'amministrazione Zanolla-Biasiotto (ex vicesindaco di Quero il primo, ex sindaco di Vas il secondo, ora candidati alle cariche opposte per il comune di Quero Vas) per l'uso che sarà fatto dei fondi Brancher. «Di 680 mila euro stanziati, 500 mila andranno in regalo alle concessioni minerarie», polemizza Vittorio Alberti del comitato direttivo, «quei soldi saranno regalati alla Emaprice spa, una delle più importanti aziende di escavazione che nell'ultimo decennio ha acquisito tutti i terreni in prossimità della grotta di Santa Barbara, in valle di Schievenin, e della limitrofa valle dell'Inferno, assieme a moltissimi terreni dell'altro versante della montagna, in valle di Seren». L'accusa è presto fatta: «Vogliono usare quei soldi per ricavare da un edificio fatiscente, acquisito dalla Emaprice una decina di anni fa, un bed&breakfast, dimenticando che a 2 chilometri di distanza c'è la casa per le vacanze “Il Borgo” con 19 posti letto, restaurata con fondi austriaci e chiusa da 8 anni perché il Comune, che ne è il proprietario, non vuole gestirla e non è stato in grado di trovare nessun operatore disposto a farlo. La strada che porta al b&b inoltre è chiusa da 8 mesi per pericolo caduta massi e nessuno sa quando sarà riaperta, visto che né il Comune né la Provincia hanno i soldi per metterla a posto. Il turismo in valle è determinato dalla palestra di roccia», prosegue Alberti, «frequentata per il 90 per cento dai soci del Cai di Montebelluna, persone non hanno interesse a soggiornare qui perché abitano a poche decine di minuti di strada. La nostra preoccupazione è che dietro questo apparente recupero ci sia un progetto di rilancio dell'attività mineraria e che quello che vorrebbe diventare un b&b si trasformi invece in un edificio occupato dagli uffici della ditta di escavazione Emaprice, con la conseguente distruzione della valle».

La difesa della controparte non si fa attendere: «Credo non ci sia limite all'indecenza e alla propaganda becera», replica secco Bruno Zanolla, «il progetto del Brancher è stato condiviso con 13 comuni del Feltrino e ha valenza turistica e di sviluppo del territorio. Abbiamo ricevuto non 680, ma più di 760 mila euro per la promozione del turismo e della sistemazione delle aree attrezzate e dei parcheggi a servizio delle palestre di roccia della valle, in accordo con le associazioni che tuttora utilizzano quelle strutture. È un contributo al 100 per cento, ricercato caparbiamente dall'amministrazione precedente e ottenuto grazie alla sinergia con gli altri comuni. Assieme ai lavori ambientali sarà recuperato un centro da riservare alle attività di arrampicata. Credo che questi signori abbiano in testa un po' di confusione», aggiunge l'ex vicesindaco rivolto ai polemisti, «il progetto è volto allo sviluppo della valle, cosa che facciamo da anni a cominciare dal recupero della scuola, al parco attrezzato, alla valorizzazione dei sentieri, all'attenzione del territorio, ponendoci in netta contrarietà rispetto agli sfruttamenti di cave e centraline. L'Emaprice ha messo a disposizione un sito in convenzione con il Comune per farne un b&b», ammette Zanolla, «ma non mi risulta che la ditta abbia chiesto una concessione mineraria nel nostro territorio. Inoltre quelle che abbiamo ricevuto in passato sono state respinte dal consiglio comunale».

Quero Vas ha ottenuto dall'ex Odi anche 400 mila euro per la la valorizzazione del parco Madonna del Piave di Caorera.

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