Albertini, al via quattro ore di sciopero

Quero. Preoccupa i sindacati la mancanza di progettualità per il rilancio dello stabilimento da parte della società

QUERO. Inizia a preoccupare la situazione di stallo in cui è entrata l’Albertini Cesare spa (ex Form)tanto che i sindacati di categoria, in modo unitario e nazionale, hanno deciso di indire quattro ore di sciopero per domani in tutti gli stabilimenti del gruppo. Intanto, le parti sociali stanno valutando di chiedere un incontro al ministero dello Sviluppo economico per fare una verifica degli accordi sottoscritti.

Ad un anno di distanza dall’acquisizione tramite asta da parte del gruppo Albertini di Turate dello stabilimento feltrino, insieme con quello di Cormano e Villasanta, Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm denunciano una situazione di «inadempienza degli accordi in merito alla strategia aziendale e alla riorganizzazione degli stabilimenti della società milanese».

La decisione di indire lo sciopero di quattro ore è giunta al termine dell’incontro svoltosi martedì scorso in cui «non siamo riusciti ad avviare una negoziazione complessiva sul piano industriale. Ciò che sta avvenendo è la messa in discussione degli assetti produttivi e occupazionali del gruppo», dicono i sindacalisti, «in totale assenza di una vera prospettiva industriale. Manca un progetto credibile sui nuovi assetti industriali». Il timore è che si possano ripresentare le condizioni di default che sono state solo qualche anno fa della Form.

Diversi i problemi da discutere. «Sullo stabilimento di Quero», dicono Fim, Fiom e Uilm, «il programma di rafforzare la fonderia rinunciando alle lavorazioni meccaniche, oltre ad essere a nostro parere poco funzionale, secondo quanto dice la società, si potrà compiere soltanto se i 30 lavoratori di Cormano, la cui sede è stata chiusa e che ora sono in cassa, accetteranno di trasferirsi a Quero. Inoltre lo stabilimento di Turate che dovrebbe essere il centro delle lavorazioni meccaniche del gruppo Albertini, accogliendo le lavorazioni da Quero e Cormano, non ha ancora ottenuto la certificazione di qualità, elemento imprescindibile per qualsiasi produttore di componenti per l’industria automobilistica». C’è poi la questione del premio di risultato di cui la società non vuole discutere.

A questo punto le organizzazioni sindacali e le rsu chiedono che si apra una discussione vera su questi temi e su come migliorare l’efficienza e la produttività, mantenendo l’occupazione. «Sta all’azienda, a questo punto e in tempi stretti, creare le condizioni per la ripresa di un confronto costruttivo su tutti gli argomenti», dice il coordinamento nazionale del gruppo Albertini Spa che ha proclamato lo sciopero domani di quattro ore. «Ma se non ci saranno sviluppi, saremo costretti a chiedere una verifica degli accordi al ministero», concludono le parti sociali.

Paola Dall’Anese

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