Albertini, c’è uno spiraglio sui contratti di solidarietà
QUERO VAS. Non è la soluzione a tutti i mali, ma l’incontro di Roma tra i vertici del Gruppo Albertini Cesare e i sindacati con la mediazione del Ministero dello sviluppo economico è servito a smuovere l’azienda da una posizione pregiudiziale che prevedeva Cassa integrazione per un altro anno senza margini di trattativa. La situazione di crisi investe anche lo stabilimento di Quero Vas, ma i problemi più seri li vivono nelle fabbriche di Turate e Villasanta. Luca Zuccolotto, segretario della Fiom Cgil di Belluno, è uscito dall’incontro di martedì moderatamente soddisfatto e oggi sarà nello stabilimento di Quero per relazionare i lavoratori: «Era importante tenere aperta la porta del dialogo con l’azienda e ci siamo riusciti. Non siamo ai contratti di solidarietà che rappresentano l’obiettivo a livello dei tre stabilimenti, ma ora l’azienda ha aperto uno spiraglio. Verrà riaperta la mobilità su base volontaria che finora ha interessato una settantina di lavoratori dei quali una ventina dello stabilimento di Quero. Se la cura dimagrante arriverà ai numeri auspicati dal Gruppo Albertini, allora si potranno aprire scenari migliori».
Nel frattempo la Cassa integrazione straordinaria verrà applicata a rotazione: «Ciò significa che nessun lavoratore verrà tagliato fuori completamente dalla produzione», aggiunge Luca Zuccolotto, «e che in pratica ciascuno lavorera un mese ogni quattro. L’auspicio è che si possa convincere i vertici aziendali ad applicare i contratti di solidarietà che consentiranno all’azienda di avere un po’ più di tempo per rilanciarsi senza perdere posti di lavoro. A dire il vero per lo stabilimento di Quero le condizioni per applicare i contratti di solidarietà ci sarebbero già in questo momento, ma come sindacato abbiamo deciso di muoverci tenendo conto delle esigenze di tutti e tre gli stabilimenti».
Martedì della scorsa settimana c’era stato uno sciopero di otto ore nelle tre fabbriche della Albertini proprio per fare pressione sul tema dei contratti di solidarietà, finora esclusi dall’azienda, mentre sono ritenuti un’opportunità importante dai sindacati. Il gruppo Albertini ha stimato una ripresa dei volumi di produzione nel 2018 e Fiom, Fim e Uilm considerano fondamentale trovare una soluzione che, seppur con sacrifici, eviti di lasciare a casa qualche lavoratore salvaguardano i livelli occupazionali.
Roberto Curto
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