Albertini: no a solidarietà Scioperano gli stabilimenti
QUERO VAS. L’azienda dice no ai contratti di solidarietà e i sindacati indicono per martedì uno sciopero di otto ore. È muro contro muro tra le parti sociali e l’Albertini Cesare spa, che ha lo stabilimento anche a Quero Vas.
L’altro ieri tutti i soggetti interessati si sono ritrovati al ministero del Lavoro per trattare sulla possibilità di chiedere due anni di solidarietà, invece della proroga per un anno della cassa straordinaria. Un’opportunità ritenuta importante dai sindacati per poter concedere all’azienda un po’ più di tempo per ripartire, salvando così i posti di lavoro. «Anche perché Albertini ha confermato una ripresa dei volumi nel 2018», dice Daniele D’Elia della Uilm lombarda. «Per cui ci sembrava legittimata la nostra richiesta di solidarietà per salvaguardare i posti di lavoro».
Ma la domanda non ha incontrato il favore della proprietà, che ha risposto con un netto diniego ai contratti solidali, rilanciando invece la proroga della cassa straordinaria, in scadenza a settembre, per un altro anno. «Ma rispetto alla volta precedente», precisa Paolo Agnolazza della Cisl Fim, «Albertini spa ha sottolineato l’intenzione di attuare un minimo di rotazione tra i lavoratori in cassa e si è detta disponibile ad anticipare l’indennità, tutte cose che in precedenza aveva invece negato».
Un’apertura che però non ha ammorbidito gli esponenti di Fiom, Fim e Uilm. A questo punto il Ministero ha preferito lasciare a tutte le parti in causa un po’ di tempo per riflettere, riconvocandole per la fine di luglio.
Intanto, per smuovere un po’ le acque e convincere l’azienda a cambiare idea, i sindacati di tutti e tre gli stabilimenti Albertini (Quero Vas, Villasanta e Turate) hanno deciso di indire per martedì uno sciopero di otto ore. «È apprezzabile che l’azienda a Roma abbia fatto un passo indietro, dicendosi pronta ad anticipare la cassa che sarà fatta a rotazione, ma a questo punto perché non accordarci sulla solidarietà?», prosegue l’esponente della Fim Cisl. «È chiaro che pagare un anno di cassa straordinaria o due anni di solidarietà per l’azienda ha costi diversi, proprio ora che, con la riforma del lavoro, le somme che deve versare un’impresa sono aumentate. Ma a noi stanno a cuore i posti di lavoro, che dobbiamo tutelare».
Lunedì ci saranno le assemblee allo stabilimento di Quero Vas.
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