«Alcune pazienti ci dissero che Cetera chiedeva denaro»
PIEVE DI CADORE. Oggi il centro di procreazione assistita di Pieve di Cadore è autonomo, gli interventi sono aumentati e i tempi d’attesa diminuiti e l’unico costo extra è quello di una biologa a 30 mila euro all’anno, anche se ne servirebbero due. Ai tempi del primario Carlo Cetera il costo della convenzione con Sismer era di 200 mila euro all’anno.
Nuova udienza, ieri, nel processo a carico di del ginecologo accusato di tentata concussione, concussione, interruzione di pubblico servizio e corruzione. Sotto accusa c’è anche l’ex presidente di Sismer, Luca Gianaroli, con l’ipotesi di corruzione, mentre a Sismer viene contestata la responsabilità di non avrebbe impedito al proprio dirigente di commettere reato.
I testimoni ascoltati dal collegio formato dai giudici Coniglio, Sgubbi e Cittolin sono tutti medici di specialità, mentre è stata esonerata dal deporre la commercialista di Cetera, dopo aver chiesto di avvalersi del segreto professionale. La parte civile (Usl 1 e una delle donne che hanno presentato denuncia) e il pm D’Orlando hanno cercato di capire il meccanismo legato alla formazione e ai congressi scientifici, cioè se è normale che vengano retribuiti o sponsorizzati. Il ginecologo triestino Marco Gergolet lo ha spiegato a lungo, ma senza aggiungere novità clamorose.
Più significativa, invece, la testimonianza di Antonino Lo Re, primario a Belluno e dal 2012 incaricato anche di dirigere il centro di Pieve di Cadore. È stato Lo Re a traghettare il reparto nel post Cetera, a farlo rinascere e a renderlo autonomo dopo la fine della convenzione con Sismer (imposta dalla Regione per i tagli alla sanità) formando il personale con risultati che hanno superato quelli del passato. Lo Re ha spiegato anche di aver saputo dal collega Lucio Spolaor di una richiesta di denaro avanzata da Cetera a una sua paziente e di averlo invitato a denunciare il fatto. Lo Re fu anche informato che Cetera, dopo l’inizio delle indagini, chiese a Pieve i numeri delle sue ex pazienti.
Infine ha testimoniato la primaria di Feltre, Laura Favretti, che faceva parte della commissione che valutò Cetera positivamente, nonostante le voci sulle sue richieste di denaro. Si torna in aula il 3 marzo.
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