Alemagna bloccata, Ghedina chiama Anas: «Tutta Acquabona va messa in sicurezza»

Il sindaco chiede di uniformare l’intervento tra frana vecchia e nuova. Ruspe al lavoro per liberare il canale di scolo ostruito 
Pulizia nuova frana ad Acquabona di Cortina d'Ampezzo-Da Rin-Perona
Pulizia nuova frana ad Acquabona di Cortina d'Ampezzo-Da Rin-Perona

CORTINA

Anas realizzi le stesse opere eseguite ad “Acquabona nuova”, anche ad “Acquabona Vecchia”. È la richiesta avanzata ieri mattina dal sindaco Ghedina ai vertici di Anas.

Acquabona “vecchia”.

All’indomani della colata scesa martedì pomeriggio dal Sorapis sulla Statale 51, che ha obbligato a chiudere la strada per togliere il materiale che si era depositato sulla carreggiata, si lavora per ripristinare i danni e si cercano già le soluzioni affinché la strada non debba essere chiusa nuovamente. Acqua e fango sono scesi a nord, sul versante definito “Acquabona vecchia”, quello nei pressi dell’ex colonia Ancillotto, che scaricava materiale in strada fino al 2014. Sopra la statale c’è un grande invaso, realizzato proprio per contenere gli smottamenti. Ieri mattina, sorpresa per tutti, era vuoto: martedì, infatti, si è riempito il canale di scolo e così il materiale sceso, invece di confluire nell’invaso, è riversato sulla strada. È così toccato a due operai con gli escavatori intervenire per ricostruire il canale.

“Acquabona nuova”

Poche centinaia di metri più a sud, verso il Cadore, la colata non è arrivata in strada perché le opere effettuate da Anas negli anni si sono rivelate vincenti. Sopra la strada è stato realizzato un alto muro di ghiaia, utilizzando il materiale colato tra il 2015 e il 2016; dopo il muro vi è un enorme invaso alto circa otto metri e molto lungo; dall’invaso sono stati scavati degli ampi canali, che servono a far defluire il materiale che eventualmente scende e a rallentare la velocità della colata; installato un sistema di monitoraggio elettronico, collegato ai semafori; sono poi stati realizzati i canali di scolo e le briglie di contenimento. Ora gli operai stanno terminando di creare quattro tombotti ampi quattro metri per tre l’uno che hanno lo scopo di far passare il materiale sotto l’Alemagna e di farlo arrivare prima del torrente Boite. Le opere, dal valore ci circa sei milioni di euro, finanziate dal Governo, rientrano nell’ambito del Piano straordinario per l’accessibilità a Cortina in vista dei Mondiali di sci alpino del 2021.

La richiesta di ghedina

«Le piogge di martedì», spiega Ghedina, «hanno dimostrato che gli importanti lavori realizzati da Anas sul fronte frana ad “Acquabona nuova” hanno perfettamente funzionato. Ritengo sia necessario e urgente estendere questo intervento un centinaio di metri più a nord su “Acquabona vecchia”. Mi sono già sentito con i dirigenti dell’Anas e ho chiesto che questa tipologia di opera, che effettivamente riduce il rischio provocato dalle colate, venga effettuata anche dove martedì è sceso il materiale. I canali, come le briglie e gli invasi realizzati dopo le frequenti colate che si sono verificate tra il 2015 e il 2017, hanno funzionato e sono serviti a far sì che il materiale scendesse senza provocare l’interruzione della strada. La maggior parte delle persone non si è nemmeno accorta che martedì la frana si era mossa anche nella parte dove sono in corso i lavori, perché dalla strada nulla era visibile. Per questo motivo», conclude Ghedina, «ho chiesto che venga allargato il fronte dell’intervento affinché si possa dire di avere un’opera definitiva e complessiva».

Ieri i tecnici Anas sono stati più volte in sopralluogo ad Acquabona per verificare la situazione e l’andamento del ripristino dei danni. Ora sarà valutata la richiesta del sindaco, pensata per far sì che la Statale che collega Cortina alla valle del Boite non venga più chiusa. La serrata, infatti, oltre a enormi disagi a residenti e vacanzieri, crea un danno di immagine incalcolabile. —
 

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