Alex Turrin al Giro d'Italia: «Che belli i miei tifosi»

Il corridore della Wilier è caduto sul Mauria: «Tanta fatica, ho cercato di limitare i danni»

SAPPADA. La caduta e l’inseguimento, la fatica e l’emozione. È stata una tappa ad alta intensità per Alex Turrin. Il venticinquenne feltrino della Wilier Selle Italia ieri tra Tolmezzo e Sappada ha vissuto la sua prima tappa “in casa” del Giro d’Italia. Una tappa partita male, con una caduta prima del passo della Mauria che lo ha costretto a una fatica supplementare per rientrare in gruppo, ma che nel finale gli ha riservato la grande gioia del tifo degli amici feltrini, lungo la salita di Costalissoio.



Al traguardo Alex è arrivato in 78ª posizione, staccato di 26’14”, insieme a un gruppetto che comprendeva anche il belga Ben Hermans, lo statunitense Joseph Dombrowski, il bielorusso Vasil Kirienka, lo spagnolo David De La Cruz, il francese Francois Bidard e gli italiani Kristian Sbaragli, Valerio Conti, Francesco Gavazzi e Marco Marcato.

Al pullman della Wilier Alex è accolto dai tecnici e da alcuni bambini che gli chiedono l’autografo. I suoi occhi sono lo specchio della fatica, ma il ragazzo di Feltre si concede volentieri ai giovanissimi tifosi. Poi racconta la sua giornata. «È stata una tappa durissima, siamo partiti a tutta e le mie gambe non erano delle migliori», esordisce Turrin. «Poi, prima del passo della Mauria, sono caduto dopo un contatto con un avversario e sono stato costretto a inseguire. Un inseguimento lungo quaranta chilometri, assai dispendioso. Poi, arrivati sul Tre Croci, i big hanno aperto il gas e io mi sono trovato in croce. Mi sono staccato e ho cercato di limitare i danni».



Sull’ultimo Gran premio della montagna, quello di Costalissoio, si erano schierati i ragazzi della Grondaflorex, oltre a parenti e amici di Alex. Maglie giallo fluo e un tifo senza risparmio per il ragazzo che ha mosso le prime pedalate nell’Unione ciclistica Foen. «Hanno occupato un chilometro di salita, mi sono emozionato nel vederli e sentirli», dice ancora Alex, che si rammarica per non essere riuscito a centrare la fuga come aveva programmato. «Le gambe non erano super e la caduta ha complicato tutto. Comunque ci riproverò la prossima settimana, sperando di avere un po’ di gamba in più. Dopo il giorno di riposo, che auspico mi consenta di recuperare energie fisiche e mentali, sarà di nuovo in battaglia. Come ho già avuto modo di dire più volte, non mi va di farmi portare dal gruppo».

Turrin parla anche dello Zoncolan, la tappa monstre di sabato. «Emozionante anche lo Zoncolan, altro che», dice Alex. «I primi hanno forzato già sulle prime salite e io mi sono staccato, facendo gruppetto e andando verso il traguardo regolare. Lo Zoncolan è stato durissimo e bellissimo, c’era un sacco di gente. Il tifo me lo sono goduto tutto».

Sul pullman della Wilier Selle Italia c’è anche il direttore sportivo Luca Scinto. «Alex è venuto al Giro all’ultimo momento dopo il rientro in Italia di Pozzato, ormai era in vacanza e trovare la concentrazione e la gamba non è stato semplice», dice il tecnico. «Poi ha avuto qualche problema di salute nelle prime tappe ma ha saputo reagire bene e andare all’attacco. Mi aspetto che faccia un’altra bella tappa nei prossimi giorni. Mi aspetto che faccia vedere quello che vale perché è qui e ha la possibilità di dimostrare la sua forza».
 

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