Algudnei, un'estate di soddisfazioni

Per il neonato museo, 28 incontri con un pubblico sempre numeroso
La sede del museo Algudnei a Comelico Superiore
La sede del museo Algudnei a Comelico Superiore
 
COMELICO SUPERIORE.
Primo bilancio positivo del museo Algudnei. Lo stila Arrigo De Martin Mattiò, curatore ed animatore dell'iniziativa con il gruppo ricerche culturali di Comelico Superiore.  «Un'estate con 28 incontri, un pubblico costantemente oltre le 50 unità, con punte che hanno superato i 130 intervenuti, quanto Italo Zandonella Callegher ha presentato il suo libro "La valanga di Selvapiana": mi sembra che possiamo definirci soddisfatti».  La casa della cultura ladina in Comelico, inaugurata il 20 marzo scorso, ha quindi tenuto fede all'obiettivo di creare eventi e di alimentare il dibattito su argomenti storici e di attualità, non disdegnando qualche puntata sulle nuove tecnologie. Ed anche una pagina ben avviata su Facebook (www.facebook.com/algudnei) è servita non solo per far conoscere tematiche e finalità del museo, ma anche per veicolare efficacemente sul web le tante iniziative.  Ed ecco così che le porte del museo si sono aperte al venerdì sera (ed in agosto anche tre volte alla settimana) per i concerti degli allievi de "La Sorgente" e del coro Peralba; per le conferenze sulla cultura ladina, con "Le node e i segni di casa" di Gianni Pais Becher, "I tabià del Comelico" a cura degli architetti Viviana Ferrario e Andrea Turato. Sono poi stati proiettati filmati storici di Rete Tele Comelico, il documentario "Tèrä mèiä dli Dolomiti" dell'Istituto Ladin de la Dolomites e video del canale "dolomitichannel su YouTube". Spazio anche alle tematiche religiose, da Papa Giovanni Paolo II al pellegrinaggio verso Santa Maria di Luggau.  Ampio spazio è stato riservato poi alle realtà ed alle associazioni locali, con la "giornata dell'antiquariato", il workshop del Sunplan, l'assemblea dei cacciatori, l'incontro degli archeologi del Veneto e l'assemblea sulle prospettive turistiche per la stagione invernale. Il sindaco di Dobbiaco, Guido Bocher, ha tenuto una lezione su Massimiliano I e, per gli sportivi, l'olimpionico Roberto Zandonella ha raccontato la sua esperienza con il bob a quattro.  «E dopo appena sei mesi di attività già si pensa all'ampliamento: entro la fine dell'anno», spiega infatti De Martin Mattiò, «il museo sarà dotato di nuovi spazi espositivi e per consentire i lavori del caso le attività del venerdì verranno momentaneamente sospese. Non escludiamo però qualche incontro a sorpresa entro la fine dell'anno».  Intanto questo piccolo gioiello rimane aperto per le visite lunedì, giovedì e domenica dalle 9 alle 12, ed aspira, come ribadisce De Martin Mattiò, ad instaurare collaborazioni con le scuole.  «Desideriamo che siano proprio i più giovani, anche grazie ai supporti multimediali di cui il museo è dotato, a scoprire "algu d nei" ovvero "qualcosa di noi": la nostra missione infatti è tramandare radici culturali ai posteri».

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