Aliquote Imu e Irpef «Troppi tagli ai fondi serve aumentarle»
LIMANA. «I tagli che abbiamo subito da parte dello Stato sono non indifferenti. Alcuni “ritocchi all’insù” saremo purtroppo costretti a farli, ma l’intento è non gravare sulla cittadinanza e mantenere tutti quanti i servizi».
Il sindaco di Limana Mario Favero si riferisce alle aliquote Imu e Irpef, i cui regolamenti per l’applicazione e la disciplina saranno discussi nella seduta del consiglio comunale di giovedì. Per quanto riguarda l’Imu sull’abitazione principale, l’aliquota rimarrà al 4 per mille. «Anche per gli anziani residenti in casa di riposo», assicura il primo cittadino, «si procederà all’assimilazione alla prima casa. Per quanto riguarda invece l’aliquota del 7,6 per mille, ci sarà un aumento al 9. Andremo poi a incrementare l’addizionale Irpef di mezzo punto (attualmente è al 7 per mille). Il meno possibile vista la situazione critica per le famiglie».
E Favero tiene a precisare che di questi aumenti non si può fare a meno, vista la portata dei minori finanziamenti a livello centrale. «I tagli, tra Imu e Patto di stabilità, ammontano per il nostro comune a circa 500mila euro. Per il Patto, per esempio, arrivano all’incirca a 213mila, a cui si aggiungono tutte le altre detrazioni». Oltre a essere elevati, i tagli del ministero non convincono: «Sono stati fatti», precisa Favero, «calcolando per il nostro Comune un introito derivante dall’Imu di un milione e mezzo di euro. Una cifra che assolutamente non rispecchia la realtà, al massimo possiamo arrivare alla metà. Non riusciamo a capire come siano stati fatti i calcoli». «Una volta che avremo dal ministero i dati corretti, perché quelli attuali per noi sono evidentemente sbagliati», continua il sindaco di Limana, «si potrà pensare per il prossimo anno di ritoccare di nuovo le tariffe Imu e Irpef, questa volta abbassandole».
Tanto più vista la difficile congiuntura che vede sempre più persone e famiglie in sofferenza. «Come sindaco e come giunta», ricorda Favero, «per dare un segnale concreto abbiamo rinunciato all’aumento dell’indennità di carica spettante quando si superano i 5mila abitanti. Siamo rimasti alla cifra di prima, più bassa».
Per quanto riguarda i servizi alla popolazione, ci sono tutte le intenzioni di mantenerli. «Sia a livello scolastico, in cui per l’istruzione delle fasce di età più piccole abbiamo le tariffe più basse in provincia. Sia per la casa di riposo: entro ottobre contiamo di completare il terzo stralcio, per portare i posti a oltre 100, 110. Ci saranno più entrate, ma anche più spese. Dovremo vedere poi come si comporterà la Regione».
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