Alla riscoperta dei luoghi di Hemingway a Cortina con il nipote John

CORTINA. A passeggio per il centro di Cortina con John Hemingway, nipote di Ernest che fu premio Nobel per la letteratura; John cammina sui luoghi frequentati dal nonno, in una tranquilla giornata di fuori stagione a Cortina. Un appuntamento d’eccezione quello di ieri, organizzato da “Una montagna di libri”, che ha riportato dopo 70 anni un Hemingway nella Conca.
Cortina fu uno dei luoghi italiani preferiti di Ernest Hemingway: il celebre scrittore vi trascorse alcuni mesi nell’autunno 1948 e poi nell’inverno dell’anno successivo, come aveva fatto venticinque anni prima, nel 1923, alternando la sua presenza tra gli Hotel del centro (Bellevue, De la Poste e Concordia) e una casa privata presa in affitto, Villa Aprile, il località Doneà. Al mattino si era tenuto l’incontro al cinema Eden, con la presenza degli studenti del Polo Valboite, nel quale John aveva presentato il suo nuovo libro, “Una strana tribù”, un ricordo del nonno e un elogio del padre. Nel pomeriggio, una trentina di persone si sono poi incontrate davanti alla libreria Sovilla, in corso Italia, per la passeggiata letteraria: una novità che Francesco Chiamulera ha voluto sperimentare, per toccare i luoghi dove Ernest ha soggiornato a Cortina.
Si è partiti dall’Hotel de la Poste, dove Gherardo Manaigo, il gestore, ha accompagnato John e il gruppo nella stanza in cui alloggiava il nonno. All’entrata della stanza è appesa una copia della firma sul libro degli ospiti del premio Nobel per la letteratura. «Hemingway ha alloggiato qui quattro volte con la moglie Mary», ha spiegato Manaigo, «all’epoca la camera era più bella: vi erano gli arredi migliori, che poi sono stati dati in dote alla famiglia nuova dell’albergo. Sono venuti in tanti qui per ricordare Hemingway. Nel magazzino abbiamo trovato varie foto che lo ritraggono, tra cui una con Fernanda Pivano sulle scale dell’albergo». John ha firmato all’uscita il libro degli ospiti, lo stesso che firmò il nonno settant’anni fa. La tappa successiva è stata piazza Dibona, davanti all’attuale negozio Art House, che allora era il bar Genzianella, frequentato assiduamente da Hemingway per gli aperitivi con gli amici. Ci si è spostati poi all’hotel Concordia, in fondo a corso Italia, dove lo scrittore americano soggiornò e dove scrisse una serie di racconti, tra cui “Out of season” (“Fuori stagione”), perché era proprio quello il periodo di soggiorno, così come lo è stato ieri durante la visita del nipote. Da qui, il gruppo della passeggiata letteraria ha percorso un chilometro e mezzo circa in direzione Salieto – Doneà, dove Hemingway e la moglie Mary avevano preso in affitto Villa Aprile, ora ancora esistente, ma ristrutturata completamente negli anni Settanta.
La piacevole passeggiata letteraria è stata intercalata dalla lettura da parte di Francesco Chiamulera di episodi sul soggiorno di Ernest Hemingway a Cortina tratti dal libro di Andrea de Robilant “Autunno a Venezia”. «Non ho testimonianze dirette del nonno a Cortina», ha detto John, «mentre mi parlava spesso del Veneto. Qui è venuto tra i 18 e i vent’anni, dopo che venne ferito gravemente come guidatore della Croce Rossa. In Veneto ha avuto molti amici e ha apprezzato l’ospitalità di gente semplice e povera, che non ha mai dimenticato. Averebbe voluto essere sepolto in riva al Brenta». —
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