«Alla Sena ascensori troppo impattanti»

L’ex assessore Ennio Trento contesta la nuova versione del blocco elevatori e scale antincendio: «Si vedrà anche da Rasai»
FELTRE. «La nuova versione del blocco scale antincendio e ascensori del teatro è troppo impattante». L’aggiornamento del progetto preliminare appena approvato dalla giunta Perenzin, più snello ma più alto rispetto al precedente datato 2011, non convince il consigliere di minoranza di centrodestra Ennio Trento, ex assessore alla cultura che per anni ha seguito da vicino la complessa vicenda del completamento della ristrutturazione della Sena.


Prima, la soluzione prevedeva di abbassare il livello del corpo esterno senza arrivare al loggione, ma fermandosi al secondo ordine di palchi con il collegamento interno al piano superiore e il prolungamento del tetto del palazzo della Ragione in modo da non modificare il profilo dell’edificio e la skyline del colle. Ora, il blocco scale e ascensore sale fino al loggione arrivando al livello del tetto, con l’aggiunta di un paio di rampe di scale di raccordo con la copertura a vetro.


«Non lo faccio per polemica verso l’amministrazione, la metto in guardia perché il teatro non è solo un oggetto che debba contenere 290 persone, ma è anche un monumento da salvaguardare e il posizionamento della nuova costruzione colpisce l’occhio da Anzù fino a Rasai. Bisogna agire con la massima attenzione. Quella zona ha un particolare punto di vista e l’aspetto che fa tremare i polsi è l’elemento invasivo rispetto alla soluzione precedente, frutto di tre anni di lavoro», dice Trento.


«Nel progetto preliminare lasciato nel 2012 si andava a risolvere in maniera molto mimetica e poco invasiva la distribuzione delle scale di sicurezza e degli ascensori. Il corpo esterno si poneva come un’appendice nascosta e non emergente rispetto all’edificio del teatro», evidenzia Ennio Trento. «La filosofia del nuovo progetto cambia completamente. C’è un corpo in vetro che mette l’attenzione di chi guarda ancora di più verso quell’oggetto. Tutte queste cose andrebbero ripensate e in commissione urbanistica ho invitato l’amministrazione a riflettere se questa sia la strada opportuna. Il teatro ha circa 500 anni e l’ampliamento non deve diventare emergenza architettonica sullo skyline di Feltre vecchia. Sentir parlare di progetto migliorativo dall’assessore Del Bianco, faccio un po’fatica a digerirlo».


Di positivo c’è l’inserimento del montacarichi per le attrezzature, a parere del consigliere di centrodestra, che invita poi a valutare dove posizionare la biglietteria. Altro aspetto riguarda il percorso per i disabili che prevede l’ingresso dell’ascensore da una porticina in via Beccherie per salire al piano del teatro: «Ci sarà un campanello? Dovranno stare là ad aspettare? Perché non si può lasciare la porta aperta, altrimenti entra chiunque senza pagare. Deve esserci un sistema di controllo».


Raffaele Scottini


Argomenti:teatrosena

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi