Alla Via Crucis di domani debutta la croce di Salzan

SANTA GIUSTINA. La grande processione del Venerdì Santo, il momento più sentito da tutta la popolazione di fede cristiana a Santa Giustina, si arricchisce quest’anno di una nuova croce. È stata benedetta domenica una nuova grande croce, dedicata alla chiesetta di San Pietro di Salzan, che ne era sprovvista, che si unirà domani sera a quelle della zona nella grande processione che attraversa il paese, momento di forte devozione che viene portato avanti di generazione in generazione.
Storicamente si ricorda, un secolo fa, che la processione partiva al pomeriggio e percorreva tutto il paese, con volontari scalzi che portavano le grandi croci delle frazioni lungo il percorso.
Oggi il tragitto è più breve, e accanto alle croci storiche delle frazioni, spesso pesanti e con imponenti immagini di Cristo sofferente, si affiancano croci luminose più moderne, che portano appesi i segni della passione di Cristo.
La zona di Salzan vanta ora la più antica e la più moderna di queste croci luminose: è della frazione di Santa Libera, infatti, la prima croce luminosa, che ancora oggi si illumina con delle lampade a olio; ad essa si affiancherà ora questa nuova croce, in legno e illuminata a led, con i segni della passione ma anche con la significativa scritta in latino ecclesiastico “Stat Crux dum Orbis Volvitur” ovvero “la croce resta mentre il mondo gira”, a significare che anche oggi l’uomo porta la sua croce nella vita.
Domani sera, quindi, si ritroveranno nelle cinque principali chiese frazionali, Campo, Ignan, Formegan, Santa Libera e Sartena, i fedeli della zona, assieme ai cori e da lì partiranno alle 20 per raggiungere la chiesa parrocchiale, seguendo le croci della propria chiesa. Dalla parrocchiale alle 20.30 partirà la grande processione che risalirà la provinciale fino a Sartena dove, alle pendici di Col Cumano, viene allestita dai frazionisti una rappresentazione vivente delle scene principali della passione, dal processo davanti a Pilato alla flagellazione fino alla salita al Golgota e alla crocefissione. Il corteo prosegue poi passando per Santa Margherita e il Cimitero e rientrare in Chiesa, alternando ai canti tradizionali della passione momenti di silenzio e di preghiera.
È un momento molto sentito dalle comunità frazionali, che ripropongono le proprie canzoni, versioni dei canti tradizionali tramandate da nonni e bisnonni con le proprie particolarità, preparate accuratamente durante la quaresima, ed è un’occasione che contribuisce a riportare a casa anche chi magari è andato a vivere fuori comune, ma non vuole mancare a questo momento forte di spiritualità e tradizione. (a.a.)
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