«Alla Zadra lavoratori di serie B»

Pronta una protesta in piazza: «Il tribunale nomini subito il curatore. I sindacati non ci considerano»
Di Francesco Saltini
Il sindaco Incontra i dipendenti della zadra vetri
Il sindaco Incontra i dipendenti della zadra vetri

BELLUNO. «Pronti a scendere in piazza per far sentire la nostra voce: non siamo lavoratori di serie B, non esistono soltanto i problemi per i dipendenti Invensys o Ideal Standard. Anche noi siamo rimasti senza lavoro, anche noi abbiamo dei diritti».

La Zadra vetri ha chiuso definitivamente i battenti, ma i 55 dipendenti attendono risposte in tempi rapidi. È Andrea Bellotto (rsu Cgil) a farsi portavoce del malcontento e della preoccupazione dei colleghi: «Venerdì scorso l’azienda ha consegnato i libri contabili in Tribunale e ora attendiamo la nomina in tempi brevi del curatore che dovrà occuparsi delle procedure per il pagamento dei creditori, visto che l’azienda aveva fatto domanda di concordato fallimentare».

Tempi duri. Sono passati solo sei anni, ma sembra un’eternità. Nell’aprile del 2006 la notizia che Zadra avrebbe “vestito” di vetri il grattacielo più alto del mondo a Dubai, poi a settembre la scomparsa di Luciano Zadra, il presidente dell’omonima azienda, l’uomo che aveva reso famosa nel mondo l’azienda con sede a Belluno. A niente è servita la cessione del ramo di azienda di due anni fa alla società trevigiana “Tagliapietra 33 spa”. La Zadra ha chiuso i battenti e per i 55 dipendenti si prospettano tempi duri. Ora si trovano senza lavoro, in attesa di sapere quando potranno godere degli ammortizzatori sociali previsti dalla legge. Solo quando verrà nominato il curatore, potrà essere aperta la fase della cassa integrazione straordinaria e le procedure di mobilità.

Non c’è tempo da perdere. «Non ci sono ferie», tuona Andrea Bellotto, «in Tribunale chi di dovere dovrà pensare a chi è rimasto senza lavoro, nominando in tempi brevi il curatore». Il perché di tanta fretta è presto spiegato: «I 55 dipendenti, molti dei quali monoreddito, attendono ancora circa 500 euro dello stipendio di luglio, una quota che dovrà essere saldata immediatamente, visto che nessuno di loro vive di rendita. E non dimentichiamo che la nomina del curatore è necessaria per procedere con l'anticipo da parte del pool di banche della quota mensile della Cassa straordinaria».

Non siamo lavoratori di serie B. Col tempo, la situazione potrebbe diventare insostenibile. Ed è proprio per tenere alta l’attenzione attorno allo stabilimento di via Tagliapietra che Bellotto minaccia una marcia di protesta: «Non siamo l’Invensys o la Ideal Standard, sembriamo non contare molto per le rappresentanze sindacali e questi ci fa alquanto arrabbiare. Ma non ci fermeremo. Se questo curatore non dovesse essere nominato in tempi brevi, scenderemo in piazza con amici e parenti: faremo sentire alla città il nostro grido di dolore, fino a quando il Tribunale del lavoro non penserà alle 55 famiglie che si trovano in gravi difficoltà economica. Non siamo lavoratori di serie B, anche le nostre famiglie hanno una dignità. I sindacati dovranno ricordarsi anche della nostra battaglia».

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