Allagata la Fattoria del Piave di Rivamaor

Dalla strada sterrata che porta al sito scendono acqua e tanta ghiaia. Ore di lavoro per rimuoverla

BELLUNO. Le pernici si sono messe in salvo volando su un pezzo di tronco, adagiato nella gabbia che le ospita. Le tartarughe hanno dovuto farsi strada a nuoto nel fango. Il giorno dopo l’acquazzone che ha colpito la Valbelluna lunedì pomeriggio, passeggiando per i sentieri della Fattoria del Piave si avverte netta la sensazione di poggiare i piedi su un terreno molle. L’acqua, scesa dalla strada in ghiaia che conduce alla fattoria di Damiano Prizzon e Elisa Da Canal, lunedì pomeriggio ha completamente riempito i prati.

È stato l’allagamento più doloroso degli ultimi tempi per la coppia, che gestisce un posto incantevole, curatissimo e meta di moltissime famiglie con bambini, attratti dalla presenza degli animali che si possono osservare da molto vicino.

Siamo a Rivamaor, frazione alle porte della città. La fattoria si estende su ettari di terreno a un passo dal Piave. Ospita animali da cortile, da compagnia, yak, lama, alpaca, capre, pecore e pecore nane, mucche scozzesi, anatre ornamentali, conigli, porcellini d’India, asini, cavalli, maiali, persino un drago d’acqua e un basilisco, che stanno in una teca perché hanno bisogno di caldo e di un ambiente riparato.

Alla fattoria si arriva da Rivamaor, prendendo l’ultima strada sterrata che si incontra. Ed è proprio da qui che nascono i problemi della fattoria: ad ogni pioggia più intensa del normale le canalette, realizzate da Damiano Prizzon perché gli enti pubblici non hanno mai fatto manutenzioni su quella strada, non riescono a deviare l’acqua, che si scarica (insieme alla sabbia e alla ghiaia) sui prati della fattoria del Piave. «E da quest’inverno che andiamo avanti così», raccontano Elisa Da Canal e Damiano Prizzon. «Ma la pioggia di ieri (lunedì, ndr) ha creato i danni maggiori. Se arrivasse sono l’acqua pazienza, il problema è la ghiaia che si accumula nei prati e che va rimossa ogni volta».

I prati erano diventati un lago. I cani si sono rifugiati sopra le cucce, le pernici sopra un tronco di legno, le tartarughe sono state sommerse dal fango. Ieri mattina i due ragazzi hanno radunato tutta la ghiaia, la sabbia, e l’hanno rimossa dai prati. Hanno pulito le gabbie, i recinti, sistemato l’intera fattoria. Un lavoro notevole, che si potrebbe evitare sistemando la strada di accesso. Si tratta di una strada vicinale, che è sempre stata sistemata da Prizzon. «L’ideale sarebbe cementarla, facendo un intervento simile a quello che è stato fatto sul Nevegal, sulla strada che dalla Casera porta verso il Visentin», continuano. Ma l’intervento è costoso, e i due ragazzi proveranno a chiedere un aiuto al Comune.

Alessia Forzin

Argomenti:allagamenti

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi