Allagato il Calvi sospetti sui ladri

Perdita d’acqua partita dal tubo delle macchinette del caffè La dirigente: «Manovra voluta». Lezioni in aula regolari
Di Valentina Voi

BELLUNO. Durante la prima incursione era sparita la cassetta delle fotocopie, un bottino di 30 euro. Ora il furto è di qualche spicciolo ma, soprattutto, è stato danneggiato il tubo che collega la macchinetta del caffè all’impianto idrico, causando un vasto allagamento.

I sospetti della dirigenza dell’istituto tecnico commerciale Calvi ricadono su ignoti ladri che, nelle ultime settimane, avrebbero preso di mira per ben due volte l’istituto. Questa volta provocando non pochi danni.

Ieri mattina i collaboratori scolastici si sono trovati di fronte ad un vero e proprio lago: l’ultimo piano dell’istituto era ricoperto da uno strato d’acqua arrivato, attraverso le scale, fino al piano terra. L’allagamento ha provocato infiltrazioni anche nei soffitti.

Poco prima della campanella è scattato l’allarme: sul posto sono arrivati i vigili del fuoco di Belluno che nel giro di pochi minuti hanno messo in sicurezza il piano arginando il danno. Nel giro di un quarto d’ora la situazione era tornata alla normalità: le lezioni sono iniziate regolarmente - nonostante qualche studente nel frattempo fosse tornato a casa - spostando i ragazzi, quando necessario, nelle aule asciutte.

Ma la causa del danno rimane un mistero, anche se i sospetti non mancano. Insieme ai vigili del fuoco, infatti, sono arrivati al Calvi anche gli agenti delle volanti della polizia che hanno effettuato dei rilievi. «Ipotizziamo l’ingresso di ignoti» spiega Renata Dal Farra, dirigente dell’istituto, «forse i ladri volevano prendere gli spiccioli contenuti nelle macchinette delle merendine».

Un bottino decisamente magro visto che ogni giorno gli incassi vengono portati via dalla ditta proprietaria delle macchinette. Proprio lo spostamento di quella del caffè, che è collegata direttamente all’impianto idraulico, avrebbe provocato il danno, non si sa se in modo intenzionale o meno. Per la dirigente si è trattato di una «manovra voluta», in ogni caso verrà formalizzata una denuncia.

Non ci sono segni di effrazione ma i rilievi della polizia aiuteranno a capire la dinamica dei fatti. «Abbiamo trovato un’aula molto fredda» spiega la dirigente, «nonostante i termosifoni accesi. Potrebbero essere entrati da lì». Un sospetto rinforzato da una precedente visita di ignoti nell’edificio. Poche settimane fa era stata portata via la cassetta con i soldi delle fotocopie - contenente una trentina di euro - e da quel momento la sorveglianza era stata intensificata. Qualcuno, però, potrebbe aver trovato comunque il modo di entrare.

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