Allarme Blue tongue, arriva un veterinario

L’Usl 1 assumerà per sei mesi uno specialista per vaccinare gli ultimi 7000 ovini e caprini

BELLUNO. Un veterinario in più per riuscire a far fronte all’emergenza della Blue Tongue. L’Usl 1 ha deciso di indire un avviso pubblico per conferire un incarico libero-professionale per sei mesi a un veterinario che sarà dedicato esclusivamente alla vaccinazione dei ovi-caprini del territorio.

L’epidemia di “lingua blu” sta interessando, infatti, praticamente quasi interamente la provincia di Belluno. Diciassette sono i comuni nel Feltrino e dieci quelli del Bellunese che rientrano nel raggio dei 20 chilometri attorno ad un focolaio confermato ed entro cui è vietata la movimentazione degli animali dalla zona infetta verso altre zone.

Fino a ieri, secondo l’ultimo aggiornamento di Resolve, la rete di sorveglianza epidemiologica del Veneto, erano in totale 243 i focolai di Blue tongue in Regione, di cui 65 nella provincia di Belluno (di cui 21 nei bovini e 41 negli ovini), 114 a Treviso, 49 nel Vicentino e 15 nel Padovano. Complessivamente sono 86 i Comuni ad essere interessati.

I focolai in Veneto sono stati riscontrati in 84 ovini, 155 bovini, 3 caprini e su un animale selvatico (muflone).

«Considerando che nel Bellunese insistono numerosi greggi vaganti, anche di altre Regioni, che devono essere trattati per poter scendere a valle, e considerata l’imprevista quanto urgente mole di lavoro imposta dalla campagna di vaccinazione», spiega il referente del Servizio veterinario dell’Usl 1, Gian Luigi Zanola, «la direzione generale ha deciso di ricorrere al conferimento di un incarico libero professionale ad un veterinario». E questo perché, come succede anche per altri medici specialisti, l’azienda sanitaria non dispone ad oggi di graduatorie concorsuali per assunzione di veterinari.

Questo professionista, quindi, sarà dedicato esclusivamente alla vaccinazione degli ovini. «Abbiamo circa 7000 tra pecore e capre che devono ancora essere sottoposte alla vaccinazione», precisa Zanola. «Lo scopo è quello di fare in modo che possibilmente entro la fine dell’anno tutti questi animali abbiano in corpo il siero contro la lingua blu, così da creare una barriera contro la diffusione della patologia. La vaccinazione poi dovrà essere effettuata ancora, finché non sarà più presente la malattia».

L’arrivo di uno specialista in più si è resa necessaria «perché sono tre i veterinari dell’Usl che operano sul territorio, ma questi sono impegnati non solo con i controlli disposti dalla Regione sui bovini, ma anche sulla redazione delle certificazioni obbligatorie per la movimentazione degli animali, certificazione che ora è gratuita. In più devono anche occuparsi dell’attività routinaria, e quindi c’era bisogno di qualcuno che desse una mano». (p.d.a.)

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