Allarme cocaina, in tre ai domiciliari
BELLUNO. Tre arresti e due indagati a piede libero. È questo il risultato dell’operazione antidroga messa a segno della squadra mobile della questura di Belluno nelle settimane scorse. Operazioni che vengono fatte sempre più spesso dalla polizia, visto che la cocaina sta prendendo sempre piede in provincia.
Il primo arresto è avvenuto il 21 gennaio. A finire in manette un 33enne di Belluno. A.B., operaio incensurato che è stato beccato in flagranza di reato: aveva con sé 20 grammi di cocaina, suddivisi in quattro dosi. L'uomo, il cui arresto è stato convalidato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, si trova ora agli arresti domiciliari.
La seconda operazione risale a sabato scorso. Gli agenti della squadra mobile di Belluno, eseguendo l'ordinanza di arresti domiciliari emessa dal giudice Cozzarini su richiesta del pm Gallego, hanno messo le manette a due albanesi residenti a Feltre: K.L. classe 1986 e G.T. del 1988. Dei due, uno era già noto alle forze dell'ordine, tanto che era già agli arresti casalinghi; qualche mese prima, infatti, era stato sorpreso mentre cedeva 20 grammi di cocaina.
Da quanto emerso dalle indagini, i due giovani avrebbero “lavorato assieme” dopo essersi riforniti della droga nel Veronese. I due sono accusati di aver ceduto sostanze stupefacenti in locali pubblici a individui maggiorenni della zona del Feltrino. Gli investigatori stanno ora cercando di risalire ai loro fornitori.
Indagini ancora in corso, infine, hanno portato alla perquisizione delle abitazioni di altri due bellunesi, anche loro trentenni, incensurati. I due sono stati denunciati a piede libero per detenzione di droghe ai fini di spaccio. Nella casa di uno dei due gli agenti della squadra mobile diretta da Mauro Carisdeo, hanno trovato un piccolo laboratorio della droga, con diverse confezioni sia grandi che piccole di hashish, marijuana, cocaina, bilancini e sostanze sintetiche come confezioni di metanfetamina.
Secondo le ipotesi degli investigatori, questi due trentenni farebbero parte di una banda di spacciatori su cui sta indagando la questura.
«L'utilizzo della cocaina si è diffuso moltissimo negli ultimi tempi in provincia di Belluno», precisa il dirigente della squadra mobile Mauro Carisdeo, «e lo vediamo dall'incremento dei sequestri che stiamo facendo. La cocaina, rispetto all'eroina, non viene percepita come una sostanza che crea dipendenza e, a differenza della prima, non rende depressi, ma dà euforia, dà la carica. Inoltre, chi la usa non si sente un “tossico”, un drogato».
La sua diffusione riguarda persone di tutte le età e di estrazione sociale medio-alta: «Si va dagli adolescenti agli adulti tra i 50 e i 60 anni. E a farla diventare una droga così popolare contribuisce anche il costo relativamente basso. Un grammo costa intorno ai 90 euro, ma quando viene venduta è divisa in dosi anche da quarti di grammi, il prezzo si abbassa», conclude Carisdeo, che invita a non abbassare la guardia su questo fenomeno.
Paola Dall’Anese
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