Allarme ospedali, mancano 39 medici

L'Usl preoccupata: "Si tenta ogni strada per reclutare i professionisti che mancano, ma la concorrenza delle Regioni a statuto speciale è grande"
L'ospedale di Belluno
L'ospedale di Belluno

Sono 39 (l’8% sul numero complessivo di 477) i medici di varie specialità che mancano all’appello negli ospedali dell’Usl 1 Dolomiti. Una cifra non indifferente, che ha già causato dei disagi all’ospedale di Pieve di Cadore, dove il Materno-infantile è ad oggi un servizio poco più che ambulatoriale. L’Usl sottolinea il proprio impegno «per reclutare medici e poter rispondere alle necessità dei vari ospedali della provincia e continuare ad assicurare servizi di qualità».
Alla base di questa situazione, secondo il direttore generale Adriano Rasi Caldogno, ci sarebbe anche la concorrenza esercitata dalle Regioni a statuto speciale, che offrono retribuzioni molto più appetibili. «Gli uffici per i concorsi e per il personale di Belluno e di Feltre stanno lavorando in stretta sinergia per attivare rapidamente le procedure concorsuali», sottolinea Rasi Caldogno, «che spesso vanno deserte. Se così non fosse, il più delle volte il vincitore rinuncia, attratto dalle strutture delle Regioni a statuto speciale, che offrono stipendi più elevati, oppure dalle grandi strutture ospedaliere. Dopo l’unificazione delle aziende sanitarie, i concorsi sono unici per ciascuna disciplina e sono validi per tutta l’Usl delle Dolomiti».
Il punto. A oggi, nell’Usl sono in fase di espletamento i concorsi a tempo indeterminato per la ricerca di sette pediatri (il concorso scadrà il 7 agosto); cinque ginecologi; quattro anestesisti rianimatori (scadrà ad agosto); quattro ortopedici (il bando è in fase di pubblicazione); quattro medici di Pronto soccorso (al precedente concorso si era presentato un solo candidato che ha scelto poi una Regione a statuto speciale); due specialisti in cure palliative; sei medici di Radiodiagnostica (in fase di pubblicazione); un direttore medico; un nefrologo; un medico nucleare (scadrà ad agosto); uno psichiatra; un patologo clinico; un otorinolaringoiatra e un radioterapista.
Gli avvisi. Per quel che riguarda gli incarichi a tempo determinato, sono aperti quelli per formare le graduatorie delle discipline di Ostetricia e ginecologia, Pediatria e Radioterapia. Sono già scaduti quelli per Anestesia (per il quale sono arrivate due domande), Medicina nucleare (14 domande pervenute), Geriatria (andato deserto), Cure palliative (5 domande), Ortopedia (4 domande).
Sono in fase di espletamento (da pubblicare nel Bur), invece, gli avvisi per le discipline di Psichiatria, Medicina fisica e riabilitazione, Patologia clinica, Pronto soccorso e Otorinolaringoiatria.
La mobilità. In merito alle procedure di mobilità, (trasferimento da altra struttura sanitaria di personale già in ruolo) sono state attivate le procedure per Pediatria (il vincitore però ha rinunciato dopo essere stato accettato), Anestesia (2 accettazioni in corso di perfezionamento), Radioterapia (un’accettazione in corso di perfezionamento), Ginecologia e ostetricia (in corso ), Chirurgia (nessuna domanda pervenuta), Medicina nucleare (in corso), Psichiatria (scadrà il 9.8.2017), Otorinolaringoiatria (in corso).
La libera professione. L’Usl afferma di aver utilizzato anche lo strumento degli incarichi di libera professione per necessità urgenti dei reparti oppure per specifici settori di attività. In questo ambito, sono aperte le ricerche per medici delle discipline di Urgenza ed emergenza, Ortopedia e traumatologia, Pediatria, Ostetricia e ginecologia, Anestesia, Neurologia, Urologia e Medicina legale (in fase di pubblicazione).
Infine, dopo la recente nomina del direttore dell’unità operativa complessa di Ostetricia e Ginecologia di Belluno, sono in corso le procedure per i concorsi per direttore dei reparto di Anestesia e Rianimazione e Geriatria di Feltre (in fase di pubblicazione).
«Massimo è il nostro impegno nel percorrere tutte le strategie possibili per reclutare personale medico e, più in generale, sanitario», conclude il direttore generale, che aggiunge: «Come previsto dalla normativa, infatti, dobbiamo prima indire la mobilità, per verificare se vi sono professionisti già assunti da altre strutture disponibili al trasferimento. Vengono banditi contemporaneamente l’avviso a tempo determinato, che consente assunzioni in circa 30 giorni, e il concorso che ha tempi di espletamento più lunghi. La grande disponibilità dei posti di lavoro in tutti gli ospedali comporta un turn over elevato e per questo le graduatorie si esauriscano in fretta. A volte, la ricerca di uno specialista per un posto vacante si trasforma, mentre si trova una soluzione, nella ricerca per più specialisti per sopraggiunta ulteriore necessità».

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi